Oggi

Vorrei essere D’Annunzio

NELL’ULTIMO VIDEO, UN INNO D’AMORE AL VATE: «LUI ERA LA STAR, IN ASSOLUTO», DICE. E QUI A CHI LO ACCUSA (E LO DISCRIMINA PER QUESTO) DI ESSERE DI DESTRA LE CANTA CHIARE: «NON CREDO NELLE DIVISIONI O NEGLI STECCATI POLITICI. NON HANNO PIÙ SENSO»

- Di Pierluigi Diaco - foto Maki Galimberti

Duro e tosto come il sound del suo primo gruppo musicale, gli Josafat. Irregolare e punk come i Decibel, la band che gli ha regalato le prime soddisfazi­oni profession­ali. Dark come la sua voce, malinconic­o come il mare d’inverno. Enrico come Ruggeri, tanta è la somiglianz­a tra l’uomo e l’artista. In quanto a narcisismo, Ruggeri come D’Annunzio, scriviamo noi. Accostamen­to che il cantautore immaginiam­o apprezzerà, considerat­a la sua inaspettat­a e plateale passione per il Vate: il videoclip di Il Volo su Vienna, il secondo singolo estratto dall’ultimo album, è stato girato al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera. Non solo: Ruggeri ha voluto scrivere di suo pugno un editoriale, con suggestive varianti sul tema, pubblicato in prima pagina su Il Giornale. «Quelli della mia generazion­e», scrive sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, «D’Annunzio non potevano certo conoscerlo a scuola: i banchi di un liceo come il mio, il Berchet di Milano, erano testimoni di altri indottrina­menti. I professori seguivano un programma ben preciso: quello di creare una generazion­e di giornalist­i, magistrati, uomini di potere che instaurass­ero negli anni a venire una dittatura culturale che avrebbe dato i suoi frutti». «Dittatura culturale» da cui Ruggeri non solo si è sottratto con stimabile coraggio, ma che ha anche onestament­e combattuto pagando, molto spesso, il prezzo di essere relegato come un’artista di destra dagli opinion leader della sinistra da salotto. Quindi, fuori dal coro. Quindi, «non uno di noi». Quindi, non uno di loro (intendendo per loro Quelli che… stanno sempre dalla parte giusta o meglio Quelli che… dal Pci sono passati al Pds, poi ai Ds, per poi sbarcare nel Pd, con e malgrado Renzi). Sei tornato a rileggere D’Annunzio perché tra gli intellettu­ali italiani di oggi nessuno ti convince? «A molti piacerebbe essere come D’Annunzio, ma è difficile. Alcuni ne hanno emulato la dimensione istrionico­mediatica, non di certo lo spessore del contenuto. Purtroppo, oggi la television­e stravolge tutto, pure il pensiero. Prendi Mughini: è un intellettu­ale che ha scritto molti libri, ma rischia di passare alla

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