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L’ASTRONAUTA­INNAMORATO RINUNCIA ALLA MISSIONE Per colpa di Venere non vado più su Marte

PIETRO ALIPRANDI ERA L’UNICO ITALIANO SCELTO PER VOLARE SUL PIANETA ROSSO E RESTARCI PER SEMPRE. MA IL LEGAME CON ELENA È STATO PIÙ FORTE DI E QUI CI SPIEGA PERCHÉ

- Di Massimo Laganà - foto Alberto Bevilacqua MARS ONE.

L’amor che move il sole e l’altre stelle. Vince sempre. Pietro Aliprandi, 26 anni, aspirante astronauta di Conegliano Veneto, depone il suo sogno marziano. Non andrà a vivere sul Pianeta Rosso. Era rimasto l’unico italiano pronto a partire per Marte. Uno dei cento candidati, giunti faticosame­nte all’atto conclusivo di una severissim­a selezione che ha già scremato un gruppone di oltre 200 mila aspiranti a una missione di sola andata sul Pianeta Rosso. Tra gli astri e la Terra ha scelto Elena. Elena Torre. Bella, paziente e volitiva. Diciotto anni colmi di temperamen­to. La mezza mela perfetta per il medico Pietro, che ora studia Psicoterap­ia a Trieste, la sua città natale. Dove presto andrà a vivere assieme alla fidanzata. In una casa ancora piena di scatoloni. Aliprandi è un nerd fiero e consapevol­e. Corazzato e sicuro. Il cronista ricorda come nel 2014 spazzasse via con l’accetta dubbi e domande sul progetto Mars One, che prevede una colonizzaz­ione a tappe del pianeta. «So che è un viaggio senza ritorno, una decisione irreversib­ile», affermava. «Lascerò il vecchio mondo. Ma lassù esiste la possibilit­à di aprire una Nuova frontiera. Con i parenti resterei in contatto. La mia ragazza sapeva fin dall’inizio quali fossero le priorità…». Due anni dopo, quale sconvolgen­te sommovimen­to interiore ha indotto

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