Peggiori di quelli veri
VA IN ONDA OGNI MARTEDÌ LA FAMIGLIA CHE HA FATTO LA STORIA DEL RINASCIMENTO SI È MACCHIATA DI CRIMINI EFFERATI. MA LA SERIE DI RAI 1 ESAGERA. PERCHÉ INIZIA RACCONTANDO DI UN OMICIDIO CHE NON C’È MAI STATO. ECCO COM’È ANDATA
I Medici,
Né santi, né mafiosi, semplicemente banchieri con pochi scrupoli, diventati, poi, così potenti da esprimere tre Papi ( Leone X, Clemente VII e Leone XI) e due regine di Francia. I Medici di Firenze che emergono dai primi due episodi della serie creata dallo sceneggiatore Frank Spotnitz hanno pagato dazio più del dovuto, per “ragion televisiva”. Ma la dinastia più conosciuta del mondo meritava fin da principio ben altro trattamento. A dare narrativamente il via a 300 anni di potere, fatti di grandi gesta, mecenatismo e amministrazione lungimirante della cosa pubblica (e, per carità, anche di intrighi e lotte fratricide) è stato, infatti, un omicidio falso e inutilmente romanzato, quello di Giovanni di Bicci. Romanzato perché il suo avvelenamento non avvenne mai (morì nel suo letto facendo anche un discorso bellissimo); inutilmente perché altri episodi ben più cruenti si sarebbero verificati nei decenni a seguire.
INTRIGHI E CONGIURE
Molti tentativi di avvelenamento hanno caratterizzato la storia del casato. Per esempio, quello di cui sarebbe dovuto essere vittima Giuliano de’ Medici, nel 1478. Egli, però, non si recò a una festa nella Villa di Fiesole e così non mangiò il cibo preparato apposta per lui. E ancora, nel 1587 Francesco I de’ Medici, erede di