Occhio alla prostata! A partire dai 40-50 anni, non abbiate paura: fatevi visitare dall’urologo
ESPLORAZIONE RETTALE, ECOGRAFIA E UN ESAME DEL SANGUE: COSÌ SI SCOPRE SE LA GHIANDOLA MASCHILE STA BENE. E SE CI SONO PROBLEMI? QUI CI RISPONDE UNO SPECIALISTA
Pesa 10-20 grammi. È lunga tre centimetri, larga quattro, e spessa, più o meno, due. Eppure un “affarino” così, la prostata, sa rivelarsi un’afflizione nazional-popolare per il 5-10 per cento dei maschi quarantenni e fino all’80 per cento oltre la boa dei 70. Perché, ahinoi, con l’età questa ghiandola tende a ingrossarsi. E a schiacciare il condottino che l’attraversa, l’uretra, lungo il quale defluisce l’urina. Da qui, un bel po’ di disagi: la difficoltà a iniziare la minzione, l’incompleto svuotamento della vescica, il getto urinario debole, il bisogno di alzarsi la notte...
NON FACCIAMO CONFUSIONE
«Attenzione: è una crescita di tipo benigno che si chiama o
Provoca una compressione sul canale uretrale, ostacolando, quindi, la possibilità di urinare normalmente», chiarisce il dottor responsabile dell’Unità operativa di Urologia dell’Istituto clinico Sant’Ambrogio-Galeazzi di Milano. Ben altra faccenda è il che ha colpito l’attore e regista americano
è Il tumore più frequente tra i soggetti di sesso maschile e rappresenta oltre il 20 per cento di tutte le neoplasie diagnosticate a partire dai 50 anni di età (in Italia avanza al ritmo di 35 mila nuove diagnosi all’anno). La preoccupazione è: l’ipertrofia può de-
noma. ade- Maurizio Cremona, carcinoma prostatico, Ben Stiller: ipertrofia
Vescica Uretra Testicolo Prostata già attorno ai 40 per chi ha casi di cancro prostatico in famiglia». Ma tornando all’ipertrofia: come sbarazzarsi del “fardello”, quando la sua crescita si fa sentire? Già, perché “prostata ingrossata” non significa automaticamente “guai”. La ghiandola ipertrofica diventa «sintomatica», cioè causa fastidi concreti, nella metà circa dei casi. «Per capirsi, se un paziente, pur con una ghiandola voluminosa, non accusa il benché minimo disagio, ci guardiamo bene dall’intervenire. Di contro, prostate appena ingrandite possono scatenare sintomi pesanti: questo perché la crescita, benché modesta, ha da subito compromesso l’uretra». In sintesi, le cure scattano quando la minzione diventa un calvario. Due, allora, sono le strade: quella dei farmaci o del chirurgo. Colon generare in cancro? «No: le due realtà non sono correlate, ma possono coesistere. Accade spesso che il carcinoma venga riconosciuto per puro caso, durante un controllo per la molto più comune ipertrofia. Poiché i sintomi del primo», continua Cremona, «affiorano purtroppo solo nelle fasi avanzate della malattia, è necessario giocare d’anticipo con gli opportuni controlli: esplorazione rettale, ecografia vescico-prostatica e dosaggio del PSA ( di cui parliamo nel box a destra, ndr). Tutto ciò a partire dai 50 anni, con cadenza annuale, ma
LE STRADE DELLA TERAPIA
«Le medicine disponibili mitigano i sintomi rilasciando il collo della vescica o contrastando la crescita della prostata. Ma se non fossero sufficienti, si passa all’azione chirurgica», dice Cremona. Lo specialista sceglierà la tecnica più idonea, ossia: incisione tra ombelico e pube per asportare adenomi di grosse dimensioni, altrimenti per le formazioni più piccole la rimozione avviene con il trattamento endoscopico. «Significa operare per via naturale, senza alcuna incisione. Un tubicino risale lungo l’uretra verso la vescica e rag-