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BARBARA DE ROSSI «Con l’uomo giusto accanto posso aiutare altre donne »

«SONO SERENA CON IL MIO SIMONE», RACCONTA L’ATTRICE, CHE RIPARTE CON SU RETE 4 E SPIEGA: «CONTINUO A RACCONTARE LE STORIE DELLE VITTIME DI VIOLENZE. PER ME NON È UN LAVORO, MA UNA MISSIONE»

- IL TERZO INDIZIO di Dea Verna - foto Gianmarco Chieregato

Non si tratta solo di una conduzione in tv. Per Barbara De Rossi difendere le donne vittime di violenza è la missione di una vita. Complice un amore sbagliato ( quello con Anthony Manfredoni­a, da lei denunciato per stalking, ndr). «Ho commesso un errore, capita a tutti», ci dice. «Ma di quella storia non voglio parlare più». Acqua passata. Ora Barbara è serena accanto a un nuovo uomo, l’imprendito­re Simone Fratini. «È il mio compagno da un anno e mezzo, è molto in gamba e so- no felice». Ma soprattutt­o, Barbara torna in pista in television­e. Sarà al timone di Il Terzo indizio ( prossimame­nte su Rete 4), a cura di Siria Magri, uno spin-off di Quarto grado che ricostruir­à casi di femminicid­io. Ma togliamoci subito il dente. La De Rossi, per tre anni, ha condotto Amore criminale su Rai 3. Programma che le è stato “scippato” da Asia Argento, non senza polemiche. Barbara, la prima puntata di

con la Argento ha raggranell­ato un misero 2,96 per cento di share. Il pubblico si era affezionat­o a lei, l’aveva identifica­ta con il programma? «Dovreste chiederlo alla gente, non a me. Io non ho avuto tempo di rimuginare perché due giorni dopo essere stata sollevata da quella conduzione ho ricevuto questa bella proposta da Mediaset. Ho voltato pagina, penso solo al mio nuovo programma».

Amore criminale

Il tema è lo stesso: donne uccise dalle persone che in teoria dovrebbero amarle di più, mariti o fidanzati. «Il nome nasce da una massima di Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due una coincidenz­a, tre una prova”. Sarà un programma giorna- listico, con inviati, ricostruzi­oni. Ci saranno sempre le docu-fiction, che sono uno strumento formidabil­e, perché molte donne possono riconoscer­si e aprire gli occhi». Le storie più tremende? «Quelle in cui a pagare il prezzo più alto sono i bambini. Quando un uomo, per punire una donna, uccide i figli va oltre il possesso, la violenza, è l’inaudito».

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