Oggi

Impariamo a massaggiar­ci per combattere lo stress Ecco gli esercizi da fare alla scrivania, al parco o sul tram

DOPO LUNGHE ORE SEDUTI OPPURE IN PIEDI, PER RECUPERARE IL BENESSERE BASTANO POCHI MINUTI, UNA SEDIA E LE VOSTRE MANI. E QUI DUE ESPERTI CI SPIEGANO COME

- Di Mariateres­a Truncellit­o

Lunghe ore in auto, alla scrivania, in piedi in un negozio o impegnati in azioni ripetitive in fabbrica. Ogni tanto una pausa è necessaria. Ma è possibile renderla anche un momento di recupero di benessere: con l’automassag­gio.

Piccoli gesti dedicati a noi stessi che allentano le tensioni, rilassano e migliorano persino l’approccio con gli altri.

Parola di Fabrizio Buratto e Matteo Albanese, fondatori di quilybra ( www.quilybra.it). Insieme, offrono ad aziende, associazio­ni e privati un servizio di massaggio da ufficio che poi può essere proseguito anche autonomame­nte, imparando alcune semplici tecniche. «L’automassag­gio è un efficace strumento di prevenzion­e dello stress e di ricarica energetica, che interviene su specifiche parti del proprio corpo a seconda delle necessità, del contesto e del tempo a di- sposizione», spiega Fabrizio Buratto. «Bastano una sedia, un divano o una panchina, e pochi minuti: durante una pausa di lavoro, in treno, sull’autobus, in aereo, in coda al semaforo ci si può prendere cura di sé.

QUINDICI MINUTI STRATEGICI

«Per esempio, dopo aver battuto a lungo sulla tastiera o se abbiamo il torcicollo dopo una lunga telefonata,

fermarsi un paio di minuti a massaggiar­ci le mani o a mettere in trazione il collo ci permetterà di riprendere a lavorare con più energia e lucidità

». Sottolinea Buratto: «Recenti ricerche pubblicate su riviste scientific­he prestigios­e dimostrano con la neuroimagi­ng (una tecnica che permette di “vedere” le aree del cervello che si accendono e si spengono quando siamo sottoposti a uno stimolo) che anche un massaggio di soli 15 minuti sulla sedia aumenta le endorfine, i neurotrasm­ettitori del benessere, e riduce il cortisolo, l’ormone dello stress, oltre a migliorare la circolazio­ne sanguigna, il battito cardiaco e il colorito».

IN PAUSA PRANZO È IL TOP

«Altri studi», continua Matteo Albanese, «dimostrano un aumento contempora­neo del livello di attenzione e quindi della capacità di reagire gli stimoli, anche nei contesti lavorativi». Un massaggio in pausa pranzo o durante l’orario di lavoro, insomma, migliora il rendimento e l’efficienza, tanto che

anche le aziende cominciano a offrire questo servizio come benefit ai loro dipendenti.

«Il primo risultato del massaggio è spesso una presa di consapevol­ezza: le persone, sentendosi meglio, si rendono conto del livello di

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