LE ULTIME PAROLE DI STEVE JOBS...
Tra le bufale svelate su attivissimo.net, quella sulle ultime parole di Steve Jobs (a sinistra), sui draghi in barattolo (sopra) e sul ristorante “cannibale” (sopra a destra). sa come cascano su quelle più sottili. Quindi ho tirato fuori quella sull’allora premier Enrico Letta che dava la colpa della disoccupazione ai giovani che non hanno più voglia di lavorare. O su Mario Draghi che diceva che la crisi era colpa dei piccoli commercianti che non pagano le tasse…». Lei firma tutto. Allora perché la gente continua a cascarci? «Sono tutti vittime del pregiudizio di conferma: la gente è già arrabbiata di suo su un argomento, quindi appena gli dai un appiglio per cui esplodere ci casca senza leggere davvero. E di commento in commento, di condivisione in condivisione, la finta notizia diventa virale, finisce sui giornali sotto forma di articoli lunghissimi nati da una frase mia, falsa e firmata. La gente in Rete non va oltre il titolo, tanto è vero che spesso sotto io ci incollo un articolo di un giornale vero che parla di altro, e nessuno se ne accorge». Come nascono le sue bufale? «Da 14 anni lavoro in fabbrica, sto in mezzo alla gente, al bar, in provincia, in un contesto popolare. L’ispirazione è sempre il malcontento che c’è in giro. In fondo la Rete è un enorme bar, funziona allo stesso modo. Quando capisco qual è il tema che tira in quel momento, creo un finto sito su una piattaforma gratuita, di quelle facili da usare, scrivo l’articolo e posto il link nei gruppi di Facebook in cui so che quell’argomento provocherà più reazioni. Il resto lo fanno gli utenti». Diffondere notizie false non inquina l’informazione? «Le bufale sono inevitabili, in Rete. Ma bisogna distinguere le mie dalla