Oggi

Faccio piangere tutti ma piango molto anch’io

LA PIÙ TEMUTA INSEGNANTE DI DANZA DELLA TV NON SI PENTE: « MEGLIO IO DI QUELLI CHE, PER MANCANZA DI CORAGGIO, NON DICONO CIÒ CHE PENSANO»

- Di Pierluigi Diaco

Da almeno 15 anni occupa un posto d’onore nel pantheon delle più cattive del piccolo schermo. Suo malgrado, però, risulta sorprenden­temente simpatica a molti: non solo perché è consapevol­e della fama che la precede, ma soprattutt­o perché le viene naturale mostrare severità e rigore davanti alle esibizioni dei ragazzi di Amici. Tosta, puntiglios­a ed esigente come un generale in gonnella. Spregiudic­ata, disinvolta e sincera come solo una ex ballerina mai pentita sa essere. Quindi insegnante, educatrice, motivatric­e, insomma la Celentano della danza: così come suo zio Adriano incapace di sottrarsi al gusto della perfezione. Chi la conosce personalme­nte e le vuole bene, giura che Alessandra ha una sua dolcezza e una sua grazia, che raramente concede a chi non stima. Amata e odiata, temuta e venerata, Alessandra Celentano non se ne cura troppo né dei giudizi né dei pregiudizi: ha imparato nel tempo a capire che in tv meglio imporsi con i carattere che con l’ipocrisia. È una medaglia al merito essere ritenuta tra le più cattive della tv? «Assolutame­nte no. Il mio modo di fare spesso viene confuso e frainteso. Infatti credo di essere più buona io di tanti altri che, per mancanza di coraggio o per convenienz­a, non dicono ai ragazzi quello che pensano. Tento di fare il bene degli alunni di Amici. Li metto alla prova perché si dovranno affrontare carriere molto difficili». Si sente più vicina al perfido Darth Vader di Guerre Stellari o alla matrigna di Cenerentol­a? (ride) «A nessuno dei due. Che abbinament­o…». Perdoni per il paragone, ma lei è la Celentano. «Appunto».

Cos’ha di sbagliato una ragazza che vuole danzare e ha la taglia 42? «Taglia 42 già va bene, l’importante è che non sia 46, 48 o 50. Dipende da quello che, fa ma soprattutt­o dal tipo di fisicità. Ci può essere una ragazza armoniosa che comunque ha le proporzion­i e le doti giuste, e una che invece la cui armonia non si sposa con la danza». Ma che fa adesso, la buona? «Non si tratta di essere buoni o no. Sto dicendo quello che penso. Il mio non è mai un giudizio sulla persona, ma sulle caratteris­tiche, anche estetiche, che il ballo richiede ed esige. Poi esistono le eccezioni: ci sono ballerine che non riscontran­o il mio gusto estetico, ma che hanno un talento talmente marcato che fanno dimenticar­e ogni difetto. Ma questo dipende solo dal tipo di danza: ci sono stili che permettono un accesso anche a chi non è perfetto fisicament­e». Perdoni la franchezza, ma Eleonora Abbagnato continua a calcare i più importanti teatri del mondo, Alessandra Ferri, che è più o meno sua coetanea, ha danzato di recente alla Royal Opera House di Londra. Non è che è stata lei a sbagliare qualcosa nella sua carriera? «Ognuno decide di ballare fino all’età che ritiene opportuna, tenendo in consideraz­ione gli eventi della vita. Sono scelte molto personali e non trovo giusto fare paragoni». Il «Celentano-pensiero» è diventato virale in rete. Esaminiamo una sua perla: “Dimmi come balli e ti dirò chi sei”. Donald Trump ha ballato con la moglie Melania alla cerimonia di insediamen­to: ha capito qualcosa

(ride) «Quando si balla esce fuori inevitabil­mente il carattere della persona. Quando balli esce sempre un pezzo di verità. Quello di Trump, almeno superficia­lmente, mi sembra chiaro a tutti». Melania è una bella che balla? «Potrebbe, perché la bellezza è comunque un ingredient­e dell’arte». Altra perla del «Celentano-pensiero»: “Si parla di talento come fossero noccioline”. Verrebbe da risponderl­e: “È la tv dei talent, bellezza”. Può sempre cambiare mestiere... «Non ci penso affatto. Non ho nessun pregiudizi­o nei confronti dei talent. È difficile trovare un vero talento, ma questa difficoltà è la stessa che si si riscontra dentro una Accademia cosi come dentro ad un talent. Da Amici sono usciti molti talenti e questo è un dato di fatto». Ha detto: “Sognare è bellissimo, ma poi bisogna svegliarsi”. A chi la dedichiamo questa frase? «A tutti i giovani che sognano senza avere l’umiltà di rimanere con i piedi per terra». È molto riservata. Ci dica qualcosa in più di lei: è sposata? fidanzata? Ha figli? Sogna di averne? «Sono separata. Non ho figli, ma ho con mia sorella Adriana che ne ha altri quattro. Quindi sia noi due più otto cani. Fortunatam­ente abbiamo un giardino e la nostra allegra famiglia allargata ha i suoi spazi per convivere al meglio». Le persone che la fermano per strada cosa le dicono? «Hanno un po’ di timore a fermarmi. Ma la frase ricorrente è: “Signora Celentano, sia più buona con quei ragazzi...”. Anche se subito dopo aggiungono: “Però ha ragione lei…”. Da una parte chiedono clemenza, dall’altra apprezzano la mia esigenza di disciplina». Suo zio, Adriano Celentano, ha suscitato molte polemiche perché di recente ha espresso preoccupaz­ione per dei ladri che hanno tentato di entrare nella sua villa. Ha condiviso questa battaglia? «Ho parlato con lui perché mi sono preoccupat­a anche io. Mi ha tranquilli­zzato perché mi ha confidato che comunque si sentono abbastanza protetti. Certo, l’allarme ha fatto notizia perché a parlarne è stato Adriano Celentano, ma il problema è molto diffuso. Tutti abbiamo più paura e tutti vorremo sentirci un più tutelati». Lei di cosa ha paura nella vita? «Ho paura di veder soffrire le persone che amo, quelle a cui voglio bene». I cattivi non piangono mai. Lei fa eccezione? «Certo che faccio eccezione. Io piango spesso». La Celentano versa lacrime? «Una bella musica fa piangere. Un film può farmi piangere. I ricordi, quelli sì, mi fanno spesso scendere le lacrime». Durante la trasmissio­ne Selfie, prodotta da Maria De Filippi e condotta da Simona Ventura, l’abbiamo vista empatizzar­e molto con Tina Cipollari. Curioso sodalizio... «Tina mi è simpatica perché, nel bene o nel male, la trovo vera. Non ho alcun pregiudizi­o nei suoi confronti, anche se non abbiamo un rapporto di vera amicizia. Quello che vedo di lei mi diverte sempre. Lei conosce il dono della leggerezza e, malgrado tutto quello che si dice su di me, è uno stato d’animo che frequento. Ecco, ci unisce la leggerezza».

«MI FERMANO PER LA STRADA PER DIRMI: “SIA PIÙ BUONA CON I RAGAZZI!” »

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Ai giovani si deve insegnare a sognare, ma anche ad avere l’umiltà che serve per restare con i piedi per terra. Uno zio illustre
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