Per fidarmi di Dave ci ho messo 15 anni
«SIAMO STATI AMICI A LUNGO, PRIMA DI LUI HO SOFFERTO TANTO E NON ERO PRONTA», DICE. POI LA SVOLTA. E OGGI PER AMORE L’ATTRICE VIVE TRA ROMA E LOS ANGELES
Mi ha detto: lei sta mangiando un supplì, è al volante: la devo multare. E io: sì, e ora, per il nervoso, fumerò anche una pericolosissima sigaretta!». Occhi di ghiaccio e natura sanguigna, Carolina Crescentini racconta così, seria ma non troppo, la sua ultima piccola disavventura urbana. «Quel vigile poi mi ha graziato. Era una giornata al cardiopalma, nel pieno della ristrutturazione di casa: ci voleva solo la multa». Gli scatoloni sono ancora sparsi sul pavimento, ma il nuovo appartamento, nel cuore della sua Trastevere, è pronto per accoglierla. Almeno per quella quota di tempo che trascorre in città: reduce dal successo della fiction I bastardi di Pizzofalcone e del film Beata Ignoranza, dal 30 marzo nelle sale con La verità vi spiego sull’amore, l’attrice romana è in partenza per il Marocco (sta girando Il sogno del califfo, del regista marocchino Souheil Benbarka). Ma, soprattutto, ha una relazione molto stabile con un musicista che abita dall’altra parte dell’Oceano. «Sono una punk che ha imparato a organizzarsi. A casa ho una vita regolare ma ci sto poco. Mentre in alcuni posti, come tra gli hippie nel Big Sur, in California, sento che potrei restare per sempre. Ma poi me ne vado anche da lì. Ora ho in testa l’India, e finalmente c’è qualcuno che viene con me». Dave Mellish, compagno di avventure, e fidanzato. «Ho incontrato in viaggio anche lui: a San Sebastián, nei Paesi Baschi. Eravamo entrambi in Interrail, con lo zaino in spalla. Siamo stati amici per 15 anni: ci ho messo parecchio a fidarmi. Mi telefonava a casa e urlava l’unica parola in italiano che sapeva, grazie al film di Benigni: “Principessa!”». L’ha presentato ai suoi genitori? «Ha insistito lui per conoscerli. E la Carolina Crescentini con Alessandro Gassmann, 52, nella fiction I bastardi di Pizzofalcone appena andata in onda su Rai 1.
Come affronta le sue ombre? «Mi rintano: chiudo gli scuri della finestra, accendo un bastoncino profumato di legno Palo Santo e mi butto sulla mia poltrona di pelle, altrimenti detta “delle paranoie”. Oppure ballo da sola: questo lo faccio tantissimo». Meglio dell’analista. «C’è anche quello, me lo regalo: mi piace che scavi nel mio profondo e scopra se mi faccio qualche sconto». In I bastardi ha interpretato il magistrato Laura Piras, donna algida, che nasconde una ferita. «Vive come mangia e cioè surgelati in vaschette usa e getta. Non mi assomiglia, ma posso capirla: le “botte” induriscono. Quando è finita la mia storia più lunga ( con il dj romano Davide D’Onofrio, ndr) ho dovuto superare momenti difficilissimi prima di essere pronta a dare di nuovo». Si piaceva mora, nella serie? «Sono portatrice sana di occhiaia assassina: sul set, con un truccatore a disposizione, mi sopportavo. Ma quando mi guardavo allo specchio, a casa mia, l’effetto era... decadenza». Ha sempre voluto fare l’attrice? «No, anzi. Da bambina ero ossessionata dai macellai: restavo ipnotizzata dal modo in cui tagliano le fettine, così sottili. Da ragazza sognavo di scrivere. Ma adesso sì, del cinema sono innamorata: adoro Verdone e pur di lavorare con Sorrentino farei anche la comparsa con il casco integrale». Nel film che sta girando in Marocco è Lady Hester Stenhope, inglese che si converte all’Islam… «Sto studiando il Corano, una grande occasione per far fuori qualche pregiudizio. E sto anche imparando ad andare a cavallo, è anche questo il bello del mio lavoro. E lo dico anche a costo di essere disarcionata: quando mi ricapita?».