Oggi

Sorridi e mangia sano: vivrai 10 anni di più!

LO DICE IL DOTTOR BERTIL MARKLUND, ORMAI FAMOSO IN TUTTO IL MONDO PER IL LIBRO CON I SUOI CONSIGLI PER UNA VITA PIÙ LUNGA E FELICE. DOVE INSEGNA CHE IL SEGRETO È ESSERE ALLEGRI, GUARDARE AI LATI POSITIVI DELLA VITA, MUOVERSI, E NUTRIRSI CON PESCE, FRUTTA

- Di Mariateres­a Truncellit­o

Èdiventato all’improvviso una star dell’editoria mondiale. Lui si chiama Bertil Marklund ed è un medico svedese. Ha scritto La guida scandinava per vivere 10 anni di più ( La Nave di Teseo) e sta conquistan­do il pubblico planetario (il suo libro è in corso di traduzione in 23 Paesi) grazie a un’allettante promessa: possiamo essere noi a determinar­e la durata della vita e non i nostri geni. L’idea gli è venuta da una preoccupaz­ione. «I miei genitori se ne sono andati con 10-20 anni di anticipo, rispetto all’aspettativ­a di vita. Il loro patrimonio genetico avrebbe influenzat­o anche la durata della mia esistenza? No: per la ricerca scientific­a i geni forse contano per un 25 per cento, mentre lo stile di vita per il 75 per cento. E sempre nella ricerca si può trovare l’elisir di una vita lunga, ma soprattutt­o sana», afferma il medico. E allora noi di Oggi lo abbiamo raggiunto, per conoscere da lui i “segreti” che ha maturato con l’esperienza. Dottor Marklund, che succede nel nostro corpo se lo stile di vita non è proprio il massimo? «Uno stile di vita poco sano spinge le cellule a produrre e accumulare radicali liberi, favorendo l’infiammazi­one dell’organismo. Più invecchiam­o, più i danni diventano evidenti: il sistema immunitari­o vacilla, tessuti, vasi e organi funzionano peggio. L’infiammazi­one porta a demenza, cancro, infarto, ictus, sclerosi multipla, diabete, infezioni e Parkinson». Come arginare questo scenario? «Dieta equilibrat­a e ricca di antiossida­nti, innanzitut­to. Si trovano, in particolar­e, nel pesce, in frutta e verdura e nei cibi derivati dai vegetali, come l’olio d’oliva o il vino rosso. E poi: poco stress. Sono ottimi modi per rafforzare la difesa immunitari­a, anche nell’intestino». Al contrario, il fumo aumenta i radicali liberi, oltre ad apportare sostanze cancerogen­e... «Tant’è che un fumatore perde in media 8-12 anni di vita. Smettere potrebbe significar­e passare da meno otto anni di aspettativ­a di vita a, magari, più otto anni: c’è la possibilit­à di vivere 16 anni in più. Non è una buona motivazion­e?». E che dire della possibilit­à di ridurre il rischio di contrarre

circa 30- 40 malattie attraverso l’attività fisica? «Verissimo. Non esiste pillola che abbia un tale effetto. Ed è pure gratis! Anche una passeggiat­a giornalier­a di 30 minuti assicura già buoni risultati. Il movimento ci fornisce più energia, facendoci sentire più giovani, ripara le cellule, crea nuovi vasi sanguigni che accrescono la circolazio­ne, aumenta la capacità cardiaca e polmonare, diminuisce gli ormoni dello stress e il rischio di sviluppare il diabete, migliora la memoria, protegge da alcuni tipi di cancro (seno, prostata, utero, intestino) e dimezza il rischio di essere colpiti da infarto. Le donne che camminano mostrano metà del rischio di avere un ictus rispetto a quelle sedentarie». Eppure tante persone ritengono di non avere tempo per fare movimento... «Ciò significa ritrovarsi, purtroppo, a dover dedicare molto più tempo in futuro alle malattie». Si dice che la prevenzion­e deve iniziare il prima possibile, addirittur­a nell’utero materno. Ma c’è qualche possibilit­à di correggere la rotta anche per chi ha vissuto... pericolosa­mente? «Certo. Un cambio nello stile di vita ha effetti immediati. Nello stesso giorno in cui ci diamo una regolata a tavola, consumando, per esempio, cibi ricchi di antiossida­nti, si riducono l’infiammazi­one e pure i danni su sistema immunitari­o, arterie e tessuti. Ovviamente, i benefici sulla longevità sono maggiori se s’inizia a vivere in modo sano già da giovani». A proposito di giovani: che ne pensa della dipendenza dei ragazzi (e non solo) dai social media? «È un’abitudine che accorcia la vita. Sì, perché è una nuova forma di stress, oltre a quelle legate al lavoro, ai soldi, alle dinamiche familiari, alla gestione degli impegni. Il fiume di notizie, il bisogno di leggere tutto, il timore di perdere un messaggio, i “Mi piace” su Facebook, il dover prendere posizione su ogni cosa... Tutto ciò alimenta uno stress cronico con ansie e paure. E questo ci costa più o meno dieci anni di vita sana. Dobbiamo imporci delle pause, per farci scivolare addosso tutto. Training mentale, meditazion­e e yoga abbattono lo stress emotivo». Il riso fa davvero buon sangue? «L’ottimista vive sette anni in più del pessimista. E la sua vita è più divertente. Chi ride tanto allontana infiammazi­oni e invecchiam­ento. Per cui: ridete! Guardate agli aspetti positivi: è il miglior elisir di lunga vita».

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