Oggi

Ora Starsky aiuta Hutch a battere anche la malattia

NEGLI ANNI 70 ERANO I POLIZIOTTI PIÙ AMATI IN TV. OGGI PAUL MICHAEL GLASER SPINGE IL COLLEGA DAVID SOUL IN SEDIA A ROTELLE. PERCHÉ IL LORO LEGAME È PIÙ FORTE DELLE TRAGEDIE CHE LI HANNO COLPITI. E RICORDANO: «SUL SET CI DIVERTIVAM­O DA PAZZI»

- Di Cristina Bianchi

Adir la verità, avrei preferito essere lui, Starsky, con quei bei riccioli neri, alla guida della Ford Gran Torino lungo le strade della California», confessa David Soul, oggi 73 anni, l’Hutch della coppia di poliziotti più amati degli anni Settanta: proprio loro, quelli di Starsky & Hutch. Siamo a Liverpool, e i due “nonnetti di Hollywood” chiacchier­ano sul palco al festival Comic Con. Sparano battute. E neppure si accorgono di ciò che accade là fuori, tra i media. Sì, perché le foto del loro arrivo girano in Rete e sui quotidiani famosi. E commuovo- no il mondo. Vedere Starsky (l’attore Paul Michael Glaser), 73enne anche lui, che spinge l’amico Hutch (David Soul) in sedia a rotelle, con le pantofole ai piedi e un bastone in mano, fino al palco, fa un certo effetto. Dà la misura di un’amicizia che va oltre il passare degli anni, le alterne fortune, la prestanza giovanile, il look. È la stessa amicizia che ha decretato il successo del telefilm. La serie esce negli Usa nel 1975. Da noi arriva il 15 marzo 1979 su Rai 2, un lunedì. Ed è un successo, per quel mix di poliziesco e ironia. Starsky è l’uomo d’azione, impulsivo e un po’ pasticcion­e, con le camicie dal collo sparato, i jeans a zampa. Hutch, il biondino dagli occhi azzurri, ha quel (terribile) giaccone di pelle dai reverse a punta, che dalle prime tv a colori sembra quasi di sentirne l’odore. È il più intuitivo dei due. Piacciono perché, lo vedi, si divertono un sacco, sono amici al di là del set. E non sono ancora tempi per gridare allo scandalo di una presunta cripto-omosessual­ità. C’è solo da ridere. E da trattenere il fiato negli inseguimen­ti. Ora quel biondino ormai nonno, David Soul, ha problemi di deambulazi­one. Da cinque anni cammina col bastone, la gamba destra non lo regge più. E a Liverpool è uscito dall’auto in carrozzell­a. Ma tanto clamore per queste foto, alla coppia non può far piacere. Oggi come allora, preferisco­no sorridere e far sorridere. Ricorda David dal palco: «Sul set ci divertivam­o da matti. Una volta abbiamo dovuto rifare una scena 56 volte. Perché non riuscivamo a non ridere».

Dopo il telefilm cult, le strade dei due si separano, l’amicizia resta. Forse a legarli è anche la vita, che non risparmia grandi dolori a nessuno dei due. David Soul sogna di rilanciars­i a teatro e nel musical. Ma gli Anni 80 sono per lui il periodo più buio, dell’alcolismo e della violenza. Per aver aver picchiato la terza moglie, Pattie, al settimo mese di gravidanza, viene arrestato e inviato a un programma riabilitat­ivo. Poi comincia la risalita. Americano, conquista la seconda cittadinan­za, inglese, nel 2004 e la quinta moglie, Helen Snell, sette anni fa. A Paul Michael Glaser dopo il serial non va meglio. L’adorata moglie Elizabeth contrae l’Aids al parto per una trasfusion­e di sangue infetto. Muore nel 1994. Paul perde anche la figlia Ariel, infettata durante l’allattamen­to. Si dà alla regia e si dedica a una fondazione per i bambini sieroposit­ivi, diventa amico di Lady Diana. Ma a «Starsky e Hutch» oggi piace ricordare un altro incontro regale più spensierat­o. È il 1978. Sul set li raggiunge da Londra la principess­a Margaret (sorella minore di Elisabetta II). «Era una nostra fan sfegatata, come la Regina Madre. Anche se non siamo mai diventati baronetti».

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