L’uomo-calcolatrice Francesco, ha 22 anni e la testa di un computer di Lavinia Capritti
FA LE DIVISIONI PIÙ VELOCEMENTE DI UNA CALCOLATRICE. SE N’È ACCORTO A 14 ANNI E NON HA PIÙ SMESSO. ANCHE SE PER UN RAGAZZA SAREBBE DISPOSTO A DIRE ADDIO AI NUMERI
Volete dividere 14.758 per 9 oppure 8.888 per 7? Avete due strade. Quella più lunga: usare una calcolatrice. Quella più breve: chiamare Italia’s Got Talent e farvi passare Francesco Mondelli. Lui risolve divisioni a tempo di record e tre dei quattro giudici del talent (Bisio, Littizzetto, Matano) sono già impazziti per lui. Fosse solo questo: per Francesco fare divisioni è come per noi comuni mortali sbadigliare. Anzi, a vederlo in tv dividere maxi-numeri, quasi sembra che per lui sbadigliare possa essere più faticoso. Un genio? Sì, che però sbaglia l’anno di nascita del padre e non riesce a calcolarne l’età («Il 1965, no il 1963. Allora mio padre ha…») e in matematica non era il più bravo. Cosa succede esattamente nella sua testa quando fa le divisioni? «All’inizio vedo tutto nero, poi mi appare il risultato. Faccio più fatica a leggere i numeri ad alta voce che a vederli materializzarsi nella mia testa». Ci dica almeno che i numeri si compongono l’uno dopo l’altro nella testa… «Li vedo all’improvviso, invece. Tutti insieme. Mi spiace». Un vero talento. «Un dono di Dio, piuttosto». Con cui lei coabita da quando? «Avevo 14 anni quando ho scoperto di avere questo dono. Ho provato a darmi una spiegazione, non l’ho trovata. So solo che è così». Ha raccontato che si trovava a cena con gli amici e che dovevate
dividere un conto. Lei ha semplicemente fatto la divisione senza calcolatrice e... «Mi hanno detto di smettere di fare lo scemo e usare di nascosto la calcolatrice. Ho spiegato che non la stavo usando, allora mi hanno messo alla prova con divisioni più difficili. Davo sempre la risposta giusta e mi hanno dovuto credere per forza». Come mai ha deciso di partecipare a Italia’s Got Talent? «Mi piacerebbe diventare un attore o un conduttore tv» ( Ce la farà visto che Francesco tende a rispondere a tutte le domande con monosillabi?, ndr). Ha mai sedotto una ragazza facendo leva sul suo dono? «Mi ero iscritto a Economia all’università e mi piaceva molto una ragazza, mi vergognavo però a parlarle e allora ho chiesto a un amico di mettermi alla prova con i numeri. Lei a quel punto ha mostrato interesse nei miei confronti». E alla fine vi siete fidanzati… «Purtroppo no». Forse avrebbe dovuto fare anche le moltiplicazioni… «Mi sa di sì, ma quelle non mi riescono. Ora non ho una fidanzata e confesso che mi piacerebbe averne una». E se una le dicesse: «Non mi interessa frequentare un genio, vorrei uno che mi leggesse le poesie»? «Lascerei perdere le divisioni. Studierei le poesie. Ma non per sempre. A un dono così non si rinuncia». Ma almeno lo sfrutta? «A dire il vero non ho studiato troppo per migliorare, mi sono semplicemente goduto questo dono senza farmi troppe domande. Al momento, non mi serve neanche sul lavoro: sono impiegato in un’azienda che si occupa di fibre ottiche. Però gli amici mi chiamano sempre quando vanno a fare la spesa… sono bravissimo con le offerte».