La post@ dei lettori
Caro direttore, ho letto il suo editoriale, dove dice che il «vengo lì e ti stendo» (dalla canzone dei Modà) le dà fastidio. Sono una fan dei Modà, (premetto che non sono più una ragazzina perché ho 45 anni) e le loro canzoni trovo siano piene di beimessaggi, positivi, ironici e perché no, a volte anche tendenziosi e maliziosi. Anch’io rabbrividisco nel sentire notizie di donne uccise o maltrattate ma una canzone resta una canzone, un momento di spensieratezza...
Laura Reverberi Caro direttore, cosa deve capire dalla canzone di Kekko??? Lei ha sbagliato band, Kekko è un poeta romantico, sostiene le donne ed è un uomo e un artista fantastico!!! Lasci stare Kekko!!!! Lui e i Modà non si toccano!!!! Capitoooooo???
Antonella Battaglia Caro direttore, se vai a sentire esattamente le parole non parla di odio, ma del suo amore verso una donna a cui piace molto giocare ed essere sexy. Kekko non si tocca!
Loredana Acinapura
Aiuto!
Su Kekko (come su De Rica, anzi, De Rika) non si può! Peccato che il «fantastico Kekko», da noi interpellato, non abbia voluto spiegarci il senso di quel «ti stendo». Del resto, io non ho mai scritto che Kekko «odia» o «non sostiene» le donne, ma solo che «ti stendo» a me non piace. Alla mia donna non lo direi mai. Punto. E per fortuna che c’è chi la pensa come me. Caro direttore, sono pienamente d’accordo su quanto ha scritto e riguardo al testo della canzone sono rimasta allibita; io non seguo questo tipo di cantanti e perciò non ne avevo idea ma devo dire che è allucinante. Ma i produttori come hanno potuto avallare la pubblicazione di questa canzone?
Claudia Carrozza I SOLDI DI FABIO FAZIO Caro direttore, non credo ai miei occhi: il compenso di Fabio Fazio per i prossimi quattro anni è di oltre 11 milioni di euro, che corrispondono a più di 8 mila euro al giorno. Mi domando: se molti percepiscono 500 euro mensili di pensione, ossia 16 euro al giorno, come può un giornalista percepire il 50 mila per cento in più? Nessuno è indispensabile, nemmeno Fazio, potevano lasciarlo andare, nessuno lo avrebbe pianto. Giovanna Sivelli Caro direttore, ho letto, provando un profondo disgusto, del contratto rinnovato a Fabio Fazio. Niente di personale con questo ottimo “intrattenitore”, che tra i presentatori sicuramente è il migliore, ma se prende questi soldi per far ridere un paio d’ore due volte alla settimana un pur vastissimo pubblico, quanto dovrebbero guadagnare i tutori dell’ordine che rischiano la vita giornalmente, o il lavoratore che si spreme per otto o magari dieci ore? Costoro impiegano dieci anni a percepire una mensilità di Fazio.
Mario Lombardo
Cara Giovanna, caro Mario,
dicono che «è il mercato». Conosco Fabio, è bravo, lo stimo e mi è molto simpatico. Sono stato anche ospite di sue trasmissioni. Ma in un momento come questo certe cifre fanno impressione. Soprattutto perché la Rai non è un’azienda privata (che coi suoi soldi può fare ciò che vuole), ma un servizio pubblico. Pagato con i denari che escono dalle nostre tasche. Anzi, dalle nostre bollette. E se è vero che Fazio fa guadagnare alla Rai molti più euro di quelli che incassa, perché allora non ci riducono il Canone? COSE CHE NON CAPISCO Caro direttore, nel suo editoriale «Cose che non capisco», lancia una bella provocazione. Quando i miei due amorevolissimi nipotini mi rispondono «NO» (e lo fanno spesso) anch’io «non capisco» ma è allora che riesco a comprendere la loro natura di piccoli esseri umani già subissati da mille regole. I miei nipotini diventeranno grandi e, quando si confronteranno con quella parte di destino che non avranno né cercato, né voluto e tantomeno provocato, continueranno a dire NO (a modo loro) provocando, in altri, quel «cose che non capisco». Speriamo si tratti solo di un “sano egoismo” che non faccia male a nessuno.
Bruno Tanturli