Serena Rossi
«Mio figlio mi ha dato una linfa nuova» di Sabina Donadio
Ètravolgente. Un fiume in piena. Serena Rossi parla con un entusiasmo fuori dal comune e trasmette gioiosità in ogni parola che pronuncia. È domenicamattina quando ci incontriamo in un piccolo borgo vicino ad Assisi, dove è scappata per concedersi una pausa di relax col compagno, l’attore Davide Devenuto, e il loro piccolo Diego, avuto pochi mesi fa. Con garbo e gentilezza accetta di sottrarre loro un po’ di tempo per la nostra chiacchierata. Come si descriverebbe se nulla fosse mai stato scritto di lei? «Come una giovane donna di quasi 32 anni molto, molto mamma, che ha sempre lavorato e che ora finalmente raccoglie i frutti della sua lunga semina». Buon segno. Quindi è contenta dei risultati che ha ottenuto? «Contenta è dir poco. Faccio il lavoro che ho sempre sognato di fare, e da quando ho iniziato a farlo seriamente, a 16 anni, resto fedele ai miei valori». Intende dire che il vostro mondo è pieno di scorciatoie, se se ne vuole approfittare, per avere successo? «Ho visto cose che voi umani… Certo
che sì. E le delusioni non sono mancate. Spesso mi trovavo ai provini con tutte le carte in regola per essere presa, poi però finiva che sceglievano le altre. Io nonmi sonomai scoraggiata, mi ripetevo che sarebbe arrivato il mio tempo. E direi che ora ci siamo. Con la nascita di mio figlio mi sono capitate un sacco di belle occasioni: come se, dando vita a lui, avessi inme una nuova linfa che mi regala altre gioie e altre sfide che con entusiasmo ho preso al volo». Ma suo figlio è piccolo: significa allattamento, nottatacce, stanchezza. «La fatica c’è e con quella per fortuna c’è anche tanta energia. Lui mi ricarica. Lo guardo, lui ride e io mi sento bionica. Non so cosa sia la fatica e porto Diego sempre con me». Al netto delle delusioni e delle gioie, il passato che bagaglio è? «Un bagaglio a mano». Mi racconti il suo “tutto”: come è cominciato? «Spesso penso che è stato questomestiere a scegliere me e non viceversa. Altre volte invece dico che ci siamo scelti reciprocamente. Fin da piccola mostravo segni istrionici: cantavo, rubavo la telecamera di mio padre, organizzavo piccoli spettacolini con amichette e cugini. Un amico di famiglia mi sentì e mi disse che cercavano una ragazza che cantasse al piano bar: avevo 13 anni. Ci andai, ma la prima sera riuscii a cantare solo a tarda notte perché mi vergognavo. Quando lo feci però fu un successone: i camerieri e la gente iniziarono a prendere in mano gli accendini per seguirmi. Da lì in poi fu tutto un caso. Fino a oggi». Un caso fortunato... «Certo, ma non privo di rinunce. Le mie compagne andavano in gita, a divertirsi, io andavo a cantare. La verità però è che rinunciavo alla vita delle adolescenti, ma non mi pesava: io ero contentissima di fare quello che facevo e, anche se non ero perfetta, ci provavo lo stesso. Anche quando
«IO E DAVIDE ADORIAMO IL NOSTRO BAMBINO. ORA SIAMO UNA FAMIGLIA»
mi presentai al mio primo provino importante, quello diC’era una volta scugnizzi, di Claudio Mattone ed Enrico Vaime, ci andai sapendo che potevo cantare e quando mi chiesero di recitare, risposi: “Non l’homai fatto, ma ci posso provare”. Ecco, questa è la mia filosofia. Io ci provo sempre». Oggi però sarà anche consapevole che ciò che non si vive quando va vissuto, si finisce nel tempo col rimpiangerlo… «So di aver lasciato un buco in un certo punto della mia vita, ma ho deciso io di farlo: ho certamente commesso degli errori, ma sono contenta della donna che sono diventata». Che compagna è, visto che come madre mi sembra di capire lei sia pazza di gioia? «Io e Davide ci siamo conosciuti sul set di Un posto al sole. All’inizio mi stava terribilmente antipatico, poi siamo diventati amici per la pelle. Solo quando me ne sono andata dalla soap ci siamo accorti che c’era dell’altro: ora siamo una famiglia. Abbiamo messo su una casa nella capitale, un romano che lavora a Napoli e una napoletana che vive a Roma. E non ci manca nulla». Be’, invece sì: il matrimonio. Sarebbe la prima napoletana che non sogna l’abito bianco: un paradosso. «Abbiamo un figlio che adoriamo, non ci serve una carta per sentirci sposati, ma confesso che l’idea di una bella festa con amici e parenti nonmi dispiacerebbe». Bella, raggiante, talentuosa, ottimista: ce l’avrà pure lei un difettuccio, no? « Sono permalosissima. Esageratamente e col mio compagno che mi stuzzica continuamente, faccio una gran fatica a trattenermi». Allora auguri per Det
to fatto, sostituirà Caterina Balivo nel suo programma storico: i fan la massacreranno. «I suoi o i miei? Siamo due mamme, due napoletane, ma siamo molto diverse e al tempo stesso simili. Mi sento pronta ad affrontare questa sfida sapendo che lo farò con umiltà e certamente con molta spontaneità, che è la mia cifra. Nonmi sentirete chiamare Ciacci “Giò Giò”, ma ne combinerò lo stesso delle belle». Il direttore di Rai 2, Ilaria Dallatana, l’ha fortemente voluta: non ha paura di deluderla? «Io ce la metterò tutta, questa è una promessa: sarò… Serena! E sono la prima che si vuol divertire, facendo divertire il pubblico di Caterina». Il suo domani? «La mia bellissima famiglia».