Produzione di miele: il calo è irreversibile?
PER LACOLDIRETTI, QUELLOMADE IN ITALY SARÀ DIMEZZATOACAUSADEL CLIMAESTIVO“IMPAZZITO”
Ainfluire negativamente sui volumi di produzione del miele italiano sono stati negli ultimi anni prevalentemente gli eventi estremi legati al clima, consiccitàealluvionichehanno alterato la vita della flora. Pensare a rimedi nazionali è impossibile: il problema è talmente generalizzato che non vi sono panacee per tutelare unadeterminataareaocategoria.
Qualcosa però si può fare: incrementando e tutelando l’apicoltura sostenibile
(con colturebioe scegliendonealtre che non necessitino di troppa acqua, adatte a climi più aridi rispettoaquellechesinoaoggi abbiamo conosciuto), facendo sì che in futuro la produzione del miele si ottenga anche da queste piccole specificità locali. Sui numeri di quest’anno bisogna attendere i dati derivanti dalle ultime fioriture. È vero che il clima è mutato, ma non èdettocheneiprossimicinque anni si presenteranno le stesse caratteristiche. Gli addetti ai lavori sanno che laproduzionedi miele è varia di anno in anno, indipendentemente dalla condizione atmosferica. Bisogna guardare oltre lo specifico.
Si parla di mappature che consentano di ottimizzare, con apposite apparecchiature, lo spostamento delle api, ma è tutto in via sperimentale.
Noi lavoriamo con il Ministero delle Politiche Agricole, che a sua volta opera in ambito interministeriale con quello dell’Ambiente. Fra gli incontri della manifestazione Grandi mieli d’Italia a Castel San Pietro Terme (Bologna) dal 15 al 17 settembre, unseminariotratterà proprio le pratiche agricole che garantiscono l’apicoltura e l’impollinazione nel settore sementiero. (testo raccolto
da Susanna Paparatti)