George d’Inghilterra
Al primo giorno di scuola trattiene le lacrime
LA MAMMA, INCINTA, È A CASA CON LE NAUSEE. ADACCOMPAGNARE INCLASSE ILPRIMOGENITO CIP ENSAW IL LIAM.L’ IS TI TU TOSC ELTOÈ PRESTIGIOSO MA“ALTERNATIVO” E NEANCHE IL PIÙ ESCLUSIVO
Aquattro anni già rivoluzionario. Perché con il suo primo giorno di scuola cambia una lunga tradizione rispettata dagli ultimi rampolli reali. Il 7 settembre il principe George, accompagnato solo da papàWilliam perché mamma Kate, incinta, aveva ancora forti nausee, ha varcato i cancelli della Thomas’s Battersea, un buon istituto privato della capitale inglese, anche se abbastanza sconosciuto. È stato preferito alla scuola per damerini snob che tutti si aspettavano ( la Wetherby di Notting Hill) e che anche William e Harry avevano frequentato. Se alla Wetherby si trovano per la maggior parte rampolli inglesi, anglicani, di ottima famiglia, alla Thomas i bambini parlano 19 lingue, sono di diverse fedi religiose e sono pronti a ricevere un’educazione alternativa, con classi che vanno dal “capire il mondo” all’“arte e design espressivi”. Senza contare che la Thomas, situata a un passo dal bellissimo parco di Battersea e a più di mezzora di auto dalla residenza reale, costa la metà dellaWetherby ed è quindi molto più accessibile (si sborsano comunque 20 mila euro l’anno).
E LA PRESIDE SI INCHINA DAVANTI AL BAMBINO
Il futuro re, arrivato in Range Rover alle 8.50 del mattino, era molto nervoso, serio, occhi bassi. Intimidito dalla folla di fotografi che aveva di fronte. È stato accolto dalla preside Helen Haslem, che gli ha stretto la mano con un inchino. Intorno, sei poliziotti e vari agenti in borghese, più gli uomini della scorta reale.
George inizia quello che viene definito il reception year, l’anno propedeutico alle elementari, che si frequentano dai 5 anni. Tra le attività extracurriculari avrà l’imbarazzo della scelta: balletto, teatro, ceramica, canto, musica e molto altro.
TABLET E VACCINI? NON SONO UN PROBLEMA
Di certo non vedrà mai un tablet o uno smartphone. Per il principino nessun «tavor elettronico», per dirla con Leonardo Pieraccioni. Kate e William sono contrari all’uso dei trastulli digitali e hanno imposto il veto sia al primogenito sia alla sorellina Charlotte. E i duchi di Cambridge non hanno neppure affrontato il rebus vaccini, con cui sono alle prese i genitori italiani alla viglia della riapertura delle scuole. In Gran Bretagna l’immunizzazione non è obbligatoria. I gp, i medici di base, forniscono una tabella di marcia dei vaccini, ma i genitori possono decidere di non seguirla e mandare i figli a scuola comunque. È molto probabile che George e Charlotte abbiano seguito il piano di immunizzazioni, visto che anche la principessa inizierà presto ad andare all’asilo (non si sa ancora dove). George, invece, è sistemato alla Thomas fino ai 13 anni, quando terminerà l’equivalente delle nostre scuole medie. La zona di Battersea, già soprannominata nappy valley, (da nappy, pannolino) per l’alta concentrazione di giovani coppie con bambini, ringrazia. Perché appena Kensington Palace ha annunciato la scelta di William e Kate le richieste di acquisto di appartamenti nel quartiere sono impennate del 60%. Le scuole inglesi, se hanno liste d’attesa (come nel caso della Thomas), danno la priorità agli alunni che vivono più vicini all’istituto. A meno che, ovviamente, non si tratti del futuro re d’Inghilterra.
Sorridenti in divisa con mamma Diana