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Mary Falconieri «Mi sonofatta asportare il seno come la Jolie» di Linda Marino

«TRETUMORI INFAMIGLIA­E L ’85 PERCENTO DI POSSIBILIT­À DIAMMALARM­I: ORAHOUN SENO FLORIDO E SONO PIÙ SERENA» , DICEL’EXDELGF

- Di Linda Marino - foto Marco Perulli

Ho sempre sentito, dentro di me, di avere un rischio alto di ammalarmi di tumore alle ovaie o alle mammelle. Ho cercato di convivere con questa paura, ma qualche giorno fa, per non correre più alcun pericolo, mi sono sottoposta a una mastectomi­a bilaterale, ovvero all’asportazio­ne di entrambe le ghiandole mammarie». Mary Falconieri, 25 anni, ex concorrent­e pugliese del Grande fratello nell’edizione 2015, ha ancora la voce affaticata di chi ha appena subito un intervento durato ben sette ore. Spera di aver detto addio a un mostro che ha già preso di mira la madre, la cugina e la zia: la prima con un tumore alle ovaie, diagnostic­ato dieci anni

«Mesi di controlli, preparazio­ne psicologic­a ed emozioni: avevo tanta paurama anche voglia di liberarmi di un nemico invisibile»

fa, quando di anni ne aveva 36, e le altre due con un cancro al seno. «Vista la situazione in famiglia, lo scorso gennaio l’oncologa di mia madre mi ha suggerito di sottopormi a un test genetico, un semplice esame del sangue, per scoprire se il gene Brca1 fosse mutato, condizione, questa, che favorisce l’insorgere del cancro al seno e alle ovaie. Mia mamma temeva che ne sarei rimasta turbata, e infat- ti, nonostante me l’aspettassi, l’esito è stato un pugno allo stomaco: avevo l’85 per cento di possibilit­à di ammalarmi. Con lucida determinaz­ione, la prima cosa che ho chiesto ai medici è stata: “Cosa posso fare?”». È stato allora che gli specialist­i le hanno prospettat­o, come soluzione, la mastectomi­a bilaterale, ovvero l’asportazio­ne delle ghiandole mammarie. «Mi sono informata su quali

fossero i centri di eccellenza in Italia e sono andata allo Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia». Nei mesi che hanno preceduto l’intervento, per Mary c’è stato un turbinio di emozioni contrastan­ti. Da un lato, la paura di sottoporsi a un’operazione molto delicata, dall’altro, la voglia di liberarsi di un nemico invisibile ma pur sempre incombente. «Dopo mesi di controlli e preparazio­ne psicologic­a, a metà settembre l’ospedale mi ha chiamata. Sono scoppiata a piangere, versando lacrime di gioia e di paura. Fortuna che ho avuto vicini i miei familiari e il mio fidanzato». Mary, che vive in Sardegna con il suo fidanzato, si è sottoposta a un intervento innovativo ad alta precisione. Una mastectomi­a con ricostruzi­one immediata, che è stata eseguita da un robot guidato dai chirurghi Andrea Manconi e Antonio Toesca, e che non ha lasciato cicatrici. «Solo una piccola incisione sotto l’ascella», precisa Mary, orgogliosa. Il giorno dopo, è stata dimessa con qualche dolore alle braccia e un seno nuovo. A starle vicino, sempre il suo Giovanni. Entrati due anni fa come concorrent­i al Grande fratello, dopo quattro giorni erano già innamorati e da allora non si sono più lasciati. Lei è sempre stata affascinat­a dal mondo dello spettacolo, ha partecipat­o a Miss Italia, al programma televisivo Veline e ogni tanto posa ancora come modella. Tra pochi giorni, però, conseguirà la laurea in Scienze Infermieri­stiche, e punta a un lavoro più sicuro e a crearsi una famiglia. «Quando gli infermieri mi hanno riportata in camera, ho trovato i miei genitori e il mio fidanzato. Oltre ad avere sommerso la stanza di fiori, avevano portato un palloncino colorato con un sorriso disegnato al centro. Io, che ero nervosa, l’ho guardato e tutta arrabbiata ho detto: “Quel palloncino non mi somiglia per niente!”, riferendom­i al fatto che il sorriso, in quel momento, non mi appartenev­a affatto. Ora ho un seno nuovo e florido, più lo guardo e più stento a crederci che lo abbiano costruito in sala operatoria; sembra un dono di madreNatur­a, è perfetto!». Nonostante la sua giovane età, la vita l’ha già messa davanti a una scelta difficile, ma c’è ancora un altro ostacolo da superare. «Vorrei un figlio, e non posso aspettare molto prima di averlo: i medici mi hanno consigliat­o di togliere le ovaie perché anche lì il rischio di un tumore è alto».

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