UNASTORIAALIETOFINE Imiei figli sonoacasa, anchegraziea «Oggi»
DI NUOVO INSIEME DOPO 33 MESI, ELMAR HAFNER HA RIPORTATOIN ITALIA I DUE BIMBI, RAPITI DALLAMAMMA MAROCCHINA NEL 2015. «MERITOANCHEDELMINISTROALFANOEDELVOSTROAIUTO», DICE
Elia e Zaccaria sono a casa. Dopo 33 mesi e una battaglia legale che ha coinvolto i tribunali di Italia, Germania e Marocco, i piccoli Hafner sono tornati a Verona. Il merito è del loro papà, Elmar, che non ha maimollato e ha fatto di tutto perché l’attenzione sul loro rapimento (una sentenza ha tolto alla mamma la responsabilità genitoriale tre anni fa) non calasse mai. Per riuscirci, aveva chiesto aiuto anche a Oggi, attraverso l’avvocato Giulia Bongiorno. E noi abbiamo seguito e documentato la vicenda, rilanciando gli appelli diElmar al ministro degli Esteri AngelinoAlfano perché si interessasse in prima persona del rimpatrio dei piccoli. Proprio uno di quegli appelli ha convinto il deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo
Elia Hafner, 11, con il fratellino Zaccaria, 9, e il padre Elmar.
a sollecitare il ministro. Finalmente qualcosa si è mosso edElia ha potuto festeggiare a casa i suoi 11 anni.
LE TAPPE CONCLUSIVE
Il 20 ottobre, la Farnesina ha chiamato Elmar per dirgli che i suoi figli erano stati rintracciati e la mamma messa in stato di fermo. Dodici ore dopo, lui era su un volo perMarrakech con suo padre Erich, la psichiatra Giuseppina Vellone, un legale italo-marocchino. «Ma non cantavo vittoria: ero stato altre volte a un passo dalla soluzione...», dice. All’arrivo, lo aspettavano l’ufficiale di collegamento dell’ambasciata italiana a Marrakech Stefano Silvestris e il vice console onorario d’Italia Karim Ben Fellah. Per dieci giorni, il gruppo ha agito compatto tra l’ufficio del procuratore del re e quello