Oggi

L’infelice satira di Gene Gnocchi

GIORGIA MELONI PUBBLICA UNA FOTO DI UNA SCROFA NELLA SPAZZATURA ROMANA. E IL COMICO FINISCE NELLA BUFERA PERA VERDE FINITO IL SUINO« C LARE T TAPE TACCI»

- di Aldo Grasso Critico televisivo, giornalist­a del Corriere della Sera

Bufera e proteste contro Gene Gnocchi, e tutto per una battuta. Ma che battuta? Un maiale, anzi una scrofa che grufola nella spazzatura romana, video postato da Giorgia Meloni per descrivere la Roma governata dai grillini, ispira al comico la seguente battuta: «È una femmina, un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci». Risate del conduttore Floris, applausi in studio. Subito insorgono esponenti dei partiti della destra e del

centrodest­ra. E se Rachele Mussolini, consiglier­e comunale a Roma con la Meloni, parla di turpiloqui­o greve e sciatto, Alessandra Mussolini (Forza Italia) attacca con spietatezz­a: «Gene Gnocchi, tu sei un verme! Paragonare il maiale che gira per Roma alla Petacci è una merdata che solo uno st... come te poteva partorire». C’è anche da registrare un blitz dei militanti faentini di Forza Nuova che affiggono sulla cancellata della dimora del comico uno striscione con scritto «Vigliacco». Impaurito da questi attacchi, Gene Gnocchi si difende ai microfoni di Radio Capital: «È un malinteso. Mai e poimai infierirei su dei morti, lontanissi­ma da me l’idea di dileggiare Claretta Petacci. Mi dispiace se qualcuno si è sentito toccato, ma nonmi sento in colpa e rivendico il diritto di fare satira… L’obiettivo della battuta era Giorgia Meloni: pubblicava tante foto sui social e sembrava come quando si smarrisce un gatto o un cane, e pensando a lei ho dato quel nome al maiale. E lei, che è una donna intelligen­te, non ha reagito. È una cosa lieve, minima come idea di base». Sollecitat­a da più parti interviene anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: «È sempre difficile giudicare la satira, ma devo dire che ho trovato di cattivo gusto la gag di Gene Gnocchi. Non riesco a ridere quando si scherza sulla fine violenta di un essere umano. La pietà è un valore sempre, anche nei confronti di una donna che fu uno dei nomisimbol­o del regime fascista». È vero, è sempre difficile dare giudizi sulla satira e può capitare che un comico sbagli i tempi e i toni della battuta, con effetti indesidera­ti tali da rendere il suo intervento fuori luogo, poco elegante e soprattutt­o poco spiritoso. E poi i morti sarebbe meglio lasciarli stare, specie se i loro corpi sono stati martoriati. Una delle cose più singolari, a margine di questa ruvidissim­a polemica, è la tardiva riabilitaz­ione di Claretta Petacci. È stato ricordato che Sandro Petrini nel 1983 disse: «La sua unica colpa è di aver amato un uomo». L’amore è cieco, si sa, ma anche di fronte a uno che, tra altre nefandezze, aveva firmato le leggi razziali?

È SEMPREDIFF­ICILE DARE GIUDIZI. PUÒ CAPITARE CHE SI SBAGLINO I TEMPI E I TONI DELLA BATTUTA

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 ??  ?? L’IMMAGINE DELLA DISCORDIA Gene Gnocchi, 62, comico e conduttore tv. Il suo intervento durante il talk show Di Martedì di Giovanni Floris, su La7, ha fatto discutere: ha chiamato «Claretta Petacci» il maiale della foto sopra.
L’IMMAGINE DELLA DISCORDIA Gene Gnocchi, 62, comico e conduttore tv. Il suo intervento durante il talk show Di Martedì di Giovanni Floris, su La7, ha fatto discutere: ha chiamato «Claretta Petacci» il maiale della foto sopra.
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