Il professore arrestato Lei ha 15 anni, lui 53 di M. Aprile
È FINITO IN CARCERE CON L’ACCUSA DI ATTI SESSUALI SU MINORENNE, MA LUI DICE CHELA LORO ERA UNA VERA RELAZIONE SENTIMENTALE. BASTA A SCAGIONARLO? LARISPOSTAÈNO. MAATTENZIONE: SENONFOSSE STATOIL SUO INSEGNANTE...
Quando ha saputo che laProcura di Roma stava indagando sulla sua relazione con un’allieva di 15 anni, MassimoDeAngelis, stimato professore di italiano al liceo classico Massimo, ha tentato due volte il suicidio. Troppa la vergogna. Quando lo hanno arrestato con l’accusa di atti sessuali con minorenne, s’è detto sollevato: aveva cercato più volte di smettere di frequentare Roberta (il nome è di fantasia) senza riuscire a imporselo davvero. Davanti alGip che ha convalidato l’arresto, De Angelis, 53 anni, ha ammesso la relazione che messaggi, note vocali, foto hot e telefonate trovate nei cellulari suo e della ragazza avevano già permesso di ricostruire. Poi ha aggiunto: «Lei era consenziente, io l’amavo».
«GIOCO AFFASCINANTE»
La storia è emersa a fine dicembre quando, insospettiti dal comportamento della figlia, i genitori di Roberta hanno sbirciato nel suo cellulare. Nel timore che accadesse, DeAngelis aveva prudentemente chiesto alla ragazza di cancellare le loro chat, ma proprio mentre i genitori di Roberta esaminavano il telefono, ha inviato un messaggio: «Notte amo, scusa». Roberta è crollata subito, ha confessato la relazione e ha avvertitoDeAngelis che erano stati scoperti. Ha ripetuto tutto ai pubblici ministeri, che hanno ricostruito un rapporto iniziato nel giugno scorso con attenzioni pressanti sfociate in avances e, infine, in rapporti sessuali consumati a scuola, col pretesto delle ripetizioni di latino. «Non so cosa mi sia successo, ero preda di un gioco affascinante da cui non riuscivo a uscire», ha detto De Angelis. Anche la ragazza ha parlato di «relazione sentimentale». Ma per giocare occorre essere in due, nell’età della ragione e della consapevolezza e soprattutto alla pari. Che quello traDe Angelis e Roberta non fosse un gioco, invece, lo dimostrerebbero non solo il malessere della ragazza ma anche le parole dello stesso professore: «Lei all’inizio mi respingeva, era recalcitrante. Poi ha iniziato a rispondere». Infatti sui tabulati telefonici ci sono oltre 60 telefonate in sei mesi.
NON INSEGNERÀ MAI PIÙ
Proprio questa insistenza per vincere le resistenze di Roberta sarebbe la colpa principale del professore che, secondo gli inquirenti, avrebbe approfittato del suo ruolo per forzare la «personalità fragile» dell’allieva. Comunque, anche nel caso – da dimostrare – che la ragazza lo abbia