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Giallo Benusiglio Il fidanzato: «Carlotta s’è ammazzata e io non vivo più» di G. Fumagalli

INDAGATO PER OMICIDIO VOLONTARIO, MARCO VENTURI PER LA PRIMAVOLTA ROMPE IL SILENZIO: «SONOINNOCE­NTE, OGNI NOTTE PENSO AL LAMIA DONNA CHE NON C’ È PIÙ»

- Di Giuseppe Fumagalli

Era il 31 maggio 2016. È passato un anno e mezzo da quando Carlotta Benusiglio, stilista milanese, è stata trovatamor­ta, appesa a un albero di piazza Napoli, a Milano. Sembrava il gesto di una donna disperata, che aveva deciso di farla finita. Ma col passare dei mesi sono emersi nuovi elementi. Le riprese delle telecamere di sicurezza hanno mostrato movimenti che prima erano sfuggiti e s’è fatta strada un’altra possibile verità. Che quella notte accanto a Carlotta ci fosse qualcuno. Un uomo che non ha assistito inmodo passivo alla scena. Potrebbe avervi preso parte. Potrebbe averne determinat­o gli esiti drammatici. Marco Venturi, milanese, 42 anni, all’epoca fidanzato di Carlotta, oggi è indagato per omicidio volontario aggravato. Raggiunto per telefono, per la prima volta si lascia andare e parla. Lo fa tra mille resistenze. Evitando riferiment­i alle indagini e cercando di presentare l’altra faccia di un dramma. Quello di un “presunto innocente”, che nonostante tutto si sente trascinato nel tritacarne dei media. «Non voglio entrare in questa voragine», si ribella, rispondend­o a una telefonata. «Già il fatto di essere chiamato al mattino mi fa inca...are. Ho il dovere di proteggere la mia famiglia e meno cose escono e meglio è. No, tenetemi fuori, non voglio entrare in questa storia».

Non vuole entrarci ma di fatto c’è già dentro. «Preferisco aspettare. Magari la storia andrà avanti per cinque o sette anni e avremo tempo di parlarne».

Ma lei non può controllar­e tutto e che lo voglia o no intanto se ne parla lo stesso. «Nonèmio interesse parlare alla pancia del paese. Non voglio suscitare un giudizio popolare. Chi conosce, sa come sono andati i fatti. Certe cose le lascio fare all’altra parte».

Cosa intende per certe cose? «Questa non è una partita di ping pong. Non può esssere una caciara. Sono una persona seria io, non faccio caciare».

Però l’inchiesta va avanti e non a suo favore. «Il vento deve girare. Il vento ora gira da una parte, poi girerà dall’altra. E adesso mi sono rotto i c… La mia onorabilit­à viene prima di tutto e vorrei andare a giudizio perché andare a giudizio toglie ogni dubbio».

Si proclama innocente? «Non c’entro nulla. Innocente e a questo punto anche vittima. Ho una figlia di 16 anni che viene additata e non può più andare in giro. E poi perché non cominciamo a parlare anche della mia, di disgrazia? Io che da allora non dormo più di notte e penso alla mia donna che non c’è più... Ma questo non interessa a nessuno. Carlotta si è ammazzata ed è un anno e mezzo che non vivo. Eppure qualcuno dice che l’ho uccisa io». È vero che picchiava Carlotta? «Non le ho mai dato nemmeno una pedata nel sedere. Forse una. Semmai era lei che picchiava me».

Ci sono delle foto di Carlotta col volto tumefatto di botte. «Per l’uso di quelle foto ho pronte 150 denunce per calunnia».

Ci sono filmati che dimostrere­bbero la sua presenza in piazza Napoli nel momento in cui Carlotta è morta. «Sono le conclusion­i di un consulente di parte, ingaggiato e pagato dalla famiglia di Carlotta. Hanno il valore di una consulenza di parte».

Anche la pubblica accusa ne avrebbe riconosciu­to la validità. «La parte giudiziari­a vada dove vada. Io sono concentrat­o su altre cose. Andare avanti. Ci sono tantissime ingiustizi­e al mondo. La giustizia è una cosa seria, non va bene che su certi presuppost­i si possa creare una partita a scacchi mediatica».

Una partita a scacchi che sta giocando anche lei? «No, sono in silenzio da un anno e mezzo. Stanno facendo tutto gli altri. Non guardo le trasmissio­ni di cronaca, preferisco leggere La Repubblica di Platone, andare a cinema o a teatro piuttosto che guardare Quarto grado. Però, purtroppo, non sono tutti come me. Vado in giro e sento gente chemi dice: “Hai letto questo, hai visto questo?”. Questa m… non è la mia vita, non riesco ad abituarmi. Ogni cosa è un colpo al cuore e di questo io ora sto morendo. Quindi, se scrivete qualcosa, per favore ditemelo prima».

«OGNI VOLTA CHE SENEPARLA ÈUNCOLPO AL CUORE E IODI QUESTO STO MORENDO»

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