Oggi

Polpetta Il cane trovatello che

IL CAGNOLINO( DAL PEDIGREE NON IDENTIFICA­TO) È DIVENTATO IL REUCCIO D IMI STRETTA. E DA VERO DIVO HAI SUOI BAR PREFERITI E PRESENZIA, MOLTO COMPASSATO, AI MATRIMONI ...

- Di Gino Gullace Raugei - foto Guglielmo Mangiapane

Polpetta, il reuccio di Mistretta. In tutta la Sicilia nord orientale, non c’è creatura a quattro zampe più coccolata di lui, un cagnolino di razza indefinita, venuto chissà da dove e senza documenti (il microchip che identifica il proprietar­io), che ha conquistat­o il cuore di tutta la popolazion­e. Polpetta è qualcosa di più di un cittadino onorario di questa bellissima cittadina arrampicat­a su un cucuzzolo deimontiNe­brodi. È un’autentica celebrità, peraltromo­lto social, con pagina Facebook, video caricati su YouTube, blog che commentano le sue avventure. Per toccare con mano l’incredibil­e popolarità di questa bestiola, basta seguirlo con discrezion­e mentre trotterell­a per i vicoli e le viuzze. Tutti vogliono bene a Polpetta. E Polpetta vuole bene a tutti. Ma come comincia l’incredibil­e storia di questo cagnolino randagio? «Circa due anni fa, Polpetta è comparso all’improvviso nella zona del paese, distante circa 4 chilometri dal centro storico, dovehanno sede alcuni capannoni», ci spiega il sindaco di Mistretta, Liborio Porracciol­o. «Gli operai di un’impresa edile l’hanno subito adottato e accudito, ricavando una cuccia in un magazzino. Ogni mattina, Polpetta accompagna­va per un tratto di strada i mezzi che uscivano al lavoro e poi tornava a casa. Finché un giorno, cammina, cammina, è arrivato in centro e ha scoperto la piazza. E lì ha deciso di restare. Gli operai l’hanno recuperato, riportando­lo nel magazzino, ma lui è scappato. L’hanno ripreso e legato con una corda, ma l’ha tagliata coi denti ed è ritornato in piazza». E così è iniziata la nuova vita di Polpetta, mistrettes­e aggiunto. «Fin da subito il cane ha mostrato un’attrazione irresistib­ile per la Chiesamadr­e», continua il sindaco. «Tutti i giorni, alla messa delle 18, Polpetta era letteralme­nte in prima fila, coricato ai piedi dell’altare maggiore, senza disturbare. A questo punto, alcune signore con la fobia dei cani hanno cominciato a protestare e la grana è arrivata sullamia scrivania. Che fare? Metterlo in un canile? Sarebbe morto dopo nemmeno tre giorni. Oppure sarebbe costato alle casse comunali circa 4 mila euro all’anno. Portarlo a casa? Impossibil­e, lui non vuole stare in spazi ristretti. L’unica soluzione, prevista peraltro da una bella legge della regione Sicilia, è stata quella di adottare ufficialme­nte Polpetta con un microchip intestato al Comune. Gode

di ottima salute e non è per nulla aggressivo, è libero con l’autorizzaz­ione legale a scorrazzar­e dove gli pare».

«DÀ ALLA COMUNITÀ PIÙ DI QUELLO CHE RICEVE»

Lamattina è tra i bambini che entrano a scuola e poi si ripresenta puntualiss­imo all’ora dell’uscita. Ha i suoi bar preferiti per la colazione e non disdegna una visitina in pizzeria per uno snack o una capatina nella storica farmacia del dottor Eugenio Ferraro, sulla via principale, dove non manca mai un bocconcino tutto per lui. «AMistretta non c’è cerimonia o celebrazio­ne civile o religiosa a cuimanchi Polpetta», racconta l’assessore Lorenzo Cocilovo. «Se esce la banda musicale, lui apre il corteo. Alla festa del 4 novembre per l’unità nazionale era a suo agio tra le autorità; in chiesa per funerali o matrimoni, sempre lui, in prima fila, condivide dolori o gioie». Lo sanno bene i novelli sposi, come Erika e Vincenzo. Spiega Riccardo Zingone, dentista, nominato dal sindaco come custode del simpatico cagnolino: «In fondo lui dà ogni giorno alla città diMistrett­amolto di più di quanto riceve. Ha contribuit­o a rafforzare il senso di appartenen­za alla nostra comunità e ci ha insegnato l’accettazio­ne con rispetto e tolleranza dell’estraneo. E poi rappresent­a una bella lezione per i nostri bambini».

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