Polpetta Il cane trovatello che
IL CAGNOLINO( DAL PEDIGREE NON IDENTIFICATO) È DIVENTATO IL REUCCIO D IMI STRETTA. E DA VERO DIVO HAI SUOI BAR PREFERITI E PRESENZIA, MOLTO COMPASSATO, AI MATRIMONI ...
Polpetta, il reuccio di Mistretta. In tutta la Sicilia nord orientale, non c’è creatura a quattro zampe più coccolata di lui, un cagnolino di razza indefinita, venuto chissà da dove e senza documenti (il microchip che identifica il proprietario), che ha conquistato il cuore di tutta la popolazione. Polpetta è qualcosa di più di un cittadino onorario di questa bellissima cittadina arrampicata su un cucuzzolo deimontiNebrodi. È un’autentica celebrità, peraltromolto social, con pagina Facebook, video caricati su YouTube, blog che commentano le sue avventure. Per toccare con mano l’incredibile popolarità di questa bestiola, basta seguirlo con discrezione mentre trotterella per i vicoli e le viuzze. Tutti vogliono bene a Polpetta. E Polpetta vuole bene a tutti. Ma come comincia l’incredibile storia di questo cagnolino randagio? «Circa due anni fa, Polpetta è comparso all’improvviso nella zona del paese, distante circa 4 chilometri dal centro storico, dovehanno sede alcuni capannoni», ci spiega il sindaco di Mistretta, Liborio Porracciolo. «Gli operai di un’impresa edile l’hanno subito adottato e accudito, ricavando una cuccia in un magazzino. Ogni mattina, Polpetta accompagnava per un tratto di strada i mezzi che uscivano al lavoro e poi tornava a casa. Finché un giorno, cammina, cammina, è arrivato in centro e ha scoperto la piazza. E lì ha deciso di restare. Gli operai l’hanno recuperato, riportandolo nel magazzino, ma lui è scappato. L’hanno ripreso e legato con una corda, ma l’ha tagliata coi denti ed è ritornato in piazza». E così è iniziata la nuova vita di Polpetta, mistrettese aggiunto. «Fin da subito il cane ha mostrato un’attrazione irresistibile per la Chiesamadre», continua il sindaco. «Tutti i giorni, alla messa delle 18, Polpetta era letteralmente in prima fila, coricato ai piedi dell’altare maggiore, senza disturbare. A questo punto, alcune signore con la fobia dei cani hanno cominciato a protestare e la grana è arrivata sullamia scrivania. Che fare? Metterlo in un canile? Sarebbe morto dopo nemmeno tre giorni. Oppure sarebbe costato alle casse comunali circa 4 mila euro all’anno. Portarlo a casa? Impossibile, lui non vuole stare in spazi ristretti. L’unica soluzione, prevista peraltro da una bella legge della regione Sicilia, è stata quella di adottare ufficialmente Polpetta con un microchip intestato al Comune. Gode
di ottima salute e non è per nulla aggressivo, è libero con l’autorizzazione legale a scorrazzare dove gli pare».
«DÀ ALLA COMUNITÀ PIÙ DI QUELLO CHE RICEVE»
Lamattina è tra i bambini che entrano a scuola e poi si ripresenta puntualissimo all’ora dell’uscita. Ha i suoi bar preferiti per la colazione e non disdegna una visitina in pizzeria per uno snack o una capatina nella storica farmacia del dottor Eugenio Ferraro, sulla via principale, dove non manca mai un bocconcino tutto per lui. «AMistretta non c’è cerimonia o celebrazione civile o religiosa a cuimanchi Polpetta», racconta l’assessore Lorenzo Cocilovo. «Se esce la banda musicale, lui apre il corteo. Alla festa del 4 novembre per l’unità nazionale era a suo agio tra le autorità; in chiesa per funerali o matrimoni, sempre lui, in prima fila, condivide dolori o gioie». Lo sanno bene i novelli sposi, come Erika e Vincenzo. Spiega Riccardo Zingone, dentista, nominato dal sindaco come custode del simpatico cagnolino: «In fondo lui dà ogni giorno alla città diMistrettamolto di più di quanto riceve. Ha contribuito a rafforzare il senso di appartenenza alla nostra comunità e ci ha insegnato l’accettazione con rispetto e tolleranza dell’estraneo. E poi rappresenta una bella lezione per i nostri bambini».