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PUPILLODI JOVANOTTI, IL SUO COSMOTRONIC È IL DISCORIVELAZIONE DEL MOMENTO
Questoè decisamente un momento felice per Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi, musicista piemontese (è nato a Ivrea) dall’anima internazionale. Dopo essere stato frontman di una band chiamata Drink to Me, ha iniziato nel 2012 la sua carriera solista facendosi apprezzare dalla critica e man mano anche dal pubblico, grazie a brani come Sei la mia città del 2017. La svolta però è arrivata ora con Cosmotronic, il terzo album che definisce «il mio microcosmo di pop ed elettronica».
Partiamo da Turbo, il singolo che ha
anticipato Cosmotronic. «È travestito da pezzo divertente, ma è un pezzo politico, una riflessione sulla realtà poco piacevole da cui ci schermiamo distraendoci in molti modi. Ho poi sperimentato con l’elettronica mettendoci un campionamento di musica siriana». La sperimentazione fa parte del suoDna artistico o sbaglio? «È così, mi piace mettermi in gioco e sorprendere. Il mio nuovo album ne è la prova, dato che è doppio e mette insieme le mie due anime, quella elettronica e quella cantautorale». Come nascono i testi delle sue canzoni? «Dalla mia quotidianità fatta non solo di musica, ma anche di famiglia (ho moglie e due figli), oltre che dalla mia visione della società». Tra i suoi fan c’è Jovanotti. La vostra esibizione live nel Jova Pop Shop (negozio aperto a Milano per una decina di giorni a dicembre) ha avuto grande successo... «Jovanotti mi ha detto cose bellissime. Mi sostiene e questo mi onora». L’ultimo tour ha contato 90 date, cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo? «Non saranno dei semplici concerti, ma party itineranti. Prima girerò un po’ l’Europa partendo il 21 febbraio da Parigi e proseguendo poi a Lussemburgo, Bruxelles, Londra, Berlino e Lugano. Il tour italiano partirà invece il 17 marzo da Bologna con tappe a Firenze, Milano, Torino, Roma, Napoli, Marghera e Bari. Tanto per cominciare».