Flora Canto La fidanzata di Brignano fa un programma di cucina
«GIRERÒ IL PAESE PER RICETTE ALL’ ITALIANA ED ENRICOS’È FATTO IL CAMPER PERSEGUIRMI CON LA NOSTRA BIMBA », DICE. E QUI RACCONTALE FATICHE DELLAM ATERNITÀ, LE LITI DEI PRIMI MESI E UN PROGETTOCHE LUI VORREBBE RINVIARE
Aun certo punto Flora pesca lo smartphone dalla borsa, squaderna i video e dice: «Guardi qui: proprio ieri Martina ha fatto i suoi primi passi. Io ero felice fino alle lacrime, Enrico, invece, si è preoccupato». E come mai? «Perché abbiamo sempre detto che ci saremmo sposati quando Martina sarebbe stata in grado di portarci le fedi. AlloraEnrico è saltato su: “Ma no, papà, gattona, gattona per altri tre o quattro anni”. Le ha pure regalato delle ginocchiere. E io: “Amore, forse sarebbe il caso che le comprassi delle scarpine”. E lui: “Ma perchémetterle pressione?”». Flora Canto è un raro incastro di bellezza, modestia e ironia. Da quando è diventata mamma, ha fatto tre passi indietro: due per la figliaMartina, uno per il compagnoEnricoBrignano, che è «un uomo, un attore e un attore che fa one man show: insomma, era abituato a che tutto ruotasse intorno a lui». Ora torna in tv con Ricette all’italiana ( Rete 4, dal 23 aprile), un programma, dice lei, «perfetto per le mie corde: mescola cucina, territorio e improvvisazione, visto che dovrò duettare con gli abitanti dei paesini che perlustreremo alla ricerca di tesori culinari». Torniamo per un secondo ai “passi indietro”. È mamma da un anno abbondante... «È bellissimo, per carità. Il miracolo della vita, una creatura che dipende
in tutto da te e bla bla bla... ». Però… «Ma quanto è faticoso? Non te lo dicono, quanto è faticoso. È il mestiere più difficile del mondo: non hai giorni di malattia, non hai ferie, sei sempre di turno, la notte. È da 14 mesi che non dormo». Perché Brignano, di notte, sciopera. «Enrico è fantastico: fa la spesa, spiccia casa e sulla differenziata è imbattibile. Ma la notte riposa. Solo una volta ha cercato di sostituirmi». E com’è andata? «Io ero distrutta, lui s’è presoMartina alle due di notte e mi ha detto: “Non ti preoccupare, amore: la addormento io”. Li ho trovati alle cinque di mattina, sul divano, con gli occhi a palla a guardare Topolino ». I primi tempi, per la coppia, sono devastanti. «Le statistiche dicono che la maggior parte delle separazioni avviene nei 18 mesi che seguono la nascita di un figlio. Noi abbiamo litigato tantissimo per i primi quattro. Ricordo un bisticcio epocale: una sera, Enrico è volato in farmacia a comprare il latte per Martina, ed è tornato accaldato, sudato e… con il latte sbagliato. Me lo sono magnato ». Povero.
«Era abituato a vedermi accomodante, solare, tranquilla e si è ritrovato in casa un’arpia: ero insopportabile, un po’ per gli ormoni, un po’ perché, all’improvviso, mi sono ritrovata senza una vita». Come ne siete usciti? «Con l’amore per Martina. E ammettendo che ci stavamo trascurando a vicenda. Lui ha ricominciato a corteggiarmi, io a coccolarlo». Martina l’avete cercata a lungo? «Macché, è arrivata subito». Siete andati a Formentera e… zac? «Proprio così. Il bello di provare a fare un figlio è che ti metti lì e tutti i giorni… Anoi, invece, è arrivata al secondo assalto. Ora sono preoccupata». Perché? «Perché quest’estate riandiamo a Formentera e per il secondo figlio voglio aspettare: esigerò camere separate, perché Enrico, invece, “pretende” subito un maschietto. Ma abbiamo ritrovato un equilibrio, io ho appena ripreso a respirare e a lavorare…». Era ferma da tanto. «E ora mi toccano 60 puntate e due mesi e mezzo in giro per l’Italia. Di Martina, in quei due giorni a settimana che mancherò, si occuperanno Enrico e miamadre». È teso, Brignano? «Non vede l’ora: si è anche fatto un camper per seguirmi con la piccola. Io ho cercato di dissuaderlo: “Ma ndo vai, col camper, nei paesini?”. Ma lui è tutto contento: “Non ti preoccupare, pensa che pubblicità… La gente dirà: non sappiamo chi sia la conduttrice di Ricette all’italiana, ma è talmente importante che il suo autista è Brignano”». Il primo spettacolo del suo compagno risale al 7 dicembre 1985. Lei aveva due anni: quanto pesa, la differenza d’età? «Le dico solo che, se facciamo la stessa giornata, io la sera sono distrutta, lui ha l’energia per fare la guerra. “E poi sei tu quella giovane…”, mi dice». Vi siete incontrati sul palco, in Tutto suo padre. «In scena, c’era una chimica pazzesca, durante le prove ci ammazzavamo di risate. Ma facemmo i bravi: io ero fidanzata, lui sposato. L’inizio, poi, fu tragico». Tragico? «Lamattina del quarto provino - quello decisivo, con Enrico - mi rubarono le gomme della Smart e lo stereo con dentro la base per l’audizione. Così, arrivai con una foto tutta rovinata in bianco e nero - perché stavo anche sotto trasloco e non ne trovai di migliori - e coi resti del frontalino dello stereo come prova del furto. “Cominciamo bene”, mi fulminò Enrico». A gelosia come siete messi? «Vinco io, ma pure lui non scherza. Quando presentavo le partite della Nazionale cantanti, ero circondata da 22 giocatori, tutti fighi, giovani, fa-
mosi. E appena stringevo un’amicizia con uno di loro, magicamente, il giorno dopo, Enrico gli mandava un messaggio: “Ehilà, quando mi vieni a vedere a teatro?”. Ilmio metodo è meno tortuoso». Cosa fa? «Lo seguo, gli sto col fiato sul collo, vado a teatro o sul set, e marco il territorio. Lui ha paura di me, anche di prenderle: “Basta un tuo sguardo”, mi dice, “e mi passa la voglia”». Anna Mazzamauro, mesi fa, disse d’esser stata picchiata da un collega sul set di
Poveri ma ricchissimi.
I sospetti si concentrarono su Brignano. «Enrico non alzerebbemai un dito su una donna, figurarsi su una che ha l’età di sua madre». E infatti la Mazzamauro l’ha scagionato. «Doveva farlo prima, ha lasciato che un alone di mistero sporcasse un po’ tutti, Enrico in primis. Abbiamo passato un Natale terribile». Lei ha mai subito molestie? «Una sola volta mi sono trovata in difficoltà. Dovevo girare uno spot televisivo per una marca di polli. Avevo 25 anni, arrivai lì, in azienda, e la segretaria mi disse: “Il presidente la aspetta nel suo ufficio”. Dopo un quarto d’ora, il presidente mi dava del tu». Non mi sembra grave. «Mi disse: “Se vuoi posso farti dei regali a finemese, ti prendo un appartamento in centro, ti do i soldini per leborse”. Almio rifiuto, aggiunse: “Sono una persona molto elastica, puoi avere i tuoi rapporti, l’importante è che prendi precauzioni: voglio solo una fidanzatina a Roma”. Presi la borsa, lo spostai con il braccio, infilai la porta e gli dissi: “Ringrazi Dio che non la denuncio”». Di Brizzi cosa pensa? «Lo conosco bene, è una bravissima persona. Credo che, in alcune denunce, ci sia la rivalsa di una ragazza con cui Fausto ha avuto magari un flirt, in passato. Alcunehanno detto che entravano nel suo loft e dopo due minuti se lo ritrovavano nudo. Ma chi è, Arturo Brachetti?». Frizzi era un amico. «Abbiamo girato insieme l’Italia per presentare gli eventi Telethon e quelli della Nazionale cantanti. Andavamo in paesini piccolissimi, senza tv al seguito: per me, che non ho un “nome”, era normale, per lui, che era Frizzi, no. Ma era di un’umiltà disarmante. Poi ci univa il fatto che anche lui, come Enrico, aveva avuto una bimba in tarda età: si scambiavano le foto, i consigli. Fabrizio non ha mai lasciato la sua Stella a una tata, di sera. A cena, o veniva lui o la moglie Carlotta. Quando gli dicevo: “Dai, almeno una volta venite insieme”, lui ribatteva: “Quando Stella avrà 18 anni e la suamacchina, verremo insieme”».