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Caso Vannini Cosa c’è dietro la sentenza

ANTONIO CI ON T OLI È STATO CONDANNATO A 14 ANNI, MA PERI SUOI FAMILIARI SOLO PENE BLANDE. SEI GIUDICI HANNO CREDUTO ALL’ IMPUTATO (« HO SPARATO PER ERRORE ») DEVONO SPIEGARE I PUNTI ANCORA OSCURI: DALLO STRANO BAGNO DEL RAGAZZO IN CASA D’ ALT RIA ...

- di Andrea Greco

«Gli unici che sanno la verità sono quelli che non vogliono raccontarl­a», commenta amara Marina Conte in Vannini, pochi giorni dopo la sentenza che ha condannato a 14 anni Antonio Ciontoli per omicidio volontario di Marco Vannini, e a tre per omicidio colposo la moglieMari­a e i figli Martina e Federico, oltre ad aver assolto Viola Giorgini, fidanzata di Federico, anche lei presente nella casa la sera del 17 maggio 2015, quando venne ucciso il ragazzo. Marina Conte, la mamma, ha accolto la sentenza con la rabbia di chi ha aspettato inutilment­e giustizia, e le lacrime di chi non riuscirà mai a sapere cosa sia veramente successo.

LA VERSIONE DEI COLPEVOLI

La versione sostenuta dalla famiglia Ciontoli, i condannati, è semplice, granitica, improbabil­e. Marco, il fidanzato di Martina Ciontoli, ospite nella loro villetta di Ladispoli, dopo cena decide di farsi un bagno. Antonio Ciontoli, sottuffici­ale di Marina, lo raggiunge in bagno per mettere al

sicuro la pistola che aveva lasciato in una scarpiera. Marco la vuole vedere, è curioso. Il Ciontoli gliela mostra e gliela punta contro per scherzo. Credendola scarica schiaccia il grilletto: il colpo ferisceMar­co. I suoi familiari non si accorgono di nulla. Antonio Ciontoli non racconta loro nulla, e un po’ per paura di perdere il posto, un po’ perché sottovalut­a la gravità di quanto successo, fa chiamare i soccorsi con molto ritardo. Ritardo, stabiliran­no le perizie, che determina nei fatti la morte di Marco, che avrebbe potuto salvarsi.

È ANDATA PROPRIO COSÌ?

«Nessuno sa cosa significa piangere la morte di un figlio senza sapere cosa sia veramente accaduto», riflette Marina Conte. E i punti deboli della ricostruzi­one dei Ciontoli sono oggettivam­ente molti. Nessuno dei presenti nella casa, una piccola villetta, avrebbe sentito il colpo esploso da Antonio Ciontoli. Il colpo sarebbe partito mentre Marco si lavava accucciato nella vasca, e Antonio Ciontoli scherzava con la sua arma, una posizione che giustifich­erebbe la traiettori­a del proiettile.

«HO VISTO PAPÀ CHE GLI PUNTAVA LA PISTOLA E DICEVA: “LA VEDI? IOTI SPARO” E MARCO GLI HARISPOSTO: “NON SI SCHERZA COSÌ” »

Un quadro che sembra una somma di circostanz­e improbabil­i. Racconta Marina Conte: «Non ho mai visto mio figlioMarc­o lavarsi in una vasca. Era abituato a farsi la doccia. Inoltre, crescendo, era diventato estremamen­te pudico. Si chiudeva sempre in bagno e odiava farsi vedere nudo. Non avrebbe mai fatto entrare nessuno in bagno, a parteMarti­na». Dunque, un ragazzo che si chiude sempre in bagno e di solito fa la doccia, in una casa dov’è ospite cambia improvvisa­mente le sue abitudini. Ma quella sera tutto sembra essere all’insegna dell’insolito e l’improbabil­e: viene sparato un colpo che nessuno sente nella casa, ma che viene udito chiarament­e dai vicini. Quando viene esploso nel bagno sono presenti solo la vittima e lo sparatore, ma tracce di polvere da sparo vengono trovate anche sugli abiti Martina e Federico Ciontoli, e sulle scarpe della vittima, che però non poteva certo averle ai piedi, visto che era nella vasca. C’è poi il mistero della pistola, su cui non sono state ritrovate impronte, e quello della maglietta di Marco, che è sparita. Si era presentato a cena dai futuri suoceri a torso nudo, o forse la maglietta è stata nascosta perché era la prova che Marco non è stato colpito mentre era nudo, in bagno? Non sapremomai com’è andata veramente anche perché la casa non è stata posta sotto sequestro dopo il fatto.

IL MOMENTO DELLO SPARO

In un primo momento Antonio Ciontoli racconta che il colpo gli è partito accidental­mente, perché gli stava cadendo l’arma. Però non è possibile sia andata così. La sua Beretta ha un difetto: per sparare bisogna armar- la manualment­e e imprimere una grande forza sul grilletto. La versione cambia: «L’ho mostrata a Marco, e durante uno stupido scherzo e ho fatto partire il colpo pensandola scarica». Vero? Forse, ma è strano che un sottuffici­ale della Marina Militare, che ha fatto parte dei reparti speciali, non si accorga che la sua pistola ha il caricatore pieno. La Beretta scarica pesa circa nove etti, carica tre etti in più. Infine, come mai sulla pistola non c’era nessuna impronta?

I TESTIMONI

La sera del 17 maggio fa caldo a Ladispoli, e le finestre sono aperte. I vicini testimonia­no che prima di aver udito lo sparo hanno sentito Martina litigare con Marco: strillava. «Lo vedi papà, lo vedi papà?». Non solo, dopo hanno sentito le urla di dolore e i lamenti di Marco. È successo qualcosa in casa Ciontoli che nessuno ha ancora raccontato? «In effetti nei giorni precedenti, traMarco e la famiglia di Martina c’erano state frequenti discussion­i. Lui voleva entrare nei Carabinier­i e Martina non glielo permetteva », ricorda la mamma della vittima. E poi a farci balenare una verità diversa da quella raccontata dai condannati ci sono le intercetta­zioni ambientali raccolte dai Carabinier­i nella caserma di Civitavecc­hia. Martina, mentre attende di essere interrogat­a, dice al fratello: «Io ho visto quando papà gli ha puntato la pistola e gli ha detto: “La vedi, ti sparo” e lui gli ha risposto: “Non si scherza così”» e inoltre afferma di aver visto l’ogiva della pallottola sotto la pelle del fidanzato ferito: “Sembrava una ciste». Dunque la fidanzata nega di essersi accorta della gravità di quanto accaduto, e di essere stata presente al fatto, ma poi si smentisce da sola. E se invece ci fosse stata Martina in bagno con Marco: litigavano tanto forte che è intervenut­o il padre, minacciand­o il fidanzato della figlia con la pistola, quella da cui è partito il colpo. Potrebbe essere andata così? Tutto avrebbe più senso, ma per ora questa resta solo una ricostruzi­one di fantasia. Per la verità bisogna aspettare l’appello. Speriamo.

«MIO FIGLIO ERA MOLTO PUDICO, NON AVREBBE MAI FATTO ENTRARE CIONTOLI MENTRE SI FACEVA IL BAGNO »

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 ??  ?? Marco e Martina erano unitissimi
Marco e Martina erano unitissimi

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