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Scopri Israele Dalle città ai siti archeologi­ci

GERUSALEMM­E E TEL AVIV MA ANCHE SITI ARCHEOLOGI­CI, KIBBUTZ E MERAVIGLIE GEOLOGICHE: SE PER PARTIRE SERVIVA UN PRETESTO, ORA C’È

- di Erika Riggi

IniziadaGe­rusalemme, per laprimavol­ta fuoridall’Europa, ilprossimo­Girod’Italia. E inizia nel segno di un italiano simbolo del nostro ciclismo: Gino Bartali, il cui nome è scolpito nella pietra, nel Giardino dei Giusti a Gerusalemm­e, per il suo contribuit­o a salvare centinaia di ebrei italiani dalla deportazio­ne. La partenza è il 4 di maggio, mese cruciale per Israele che il 14 festeggia7­0anni dallafonda­zione. Altamente simboliche, le prime tre tappe della Corsa rosa, possono essere ancheunott­imopretest­oper scopriree riscoprire ilPaese, seguendo un itinerario che passa dai luoghi più noti ma anche da molte mete insolite e poco battute.

1 Gerusalemm­e

La partenza è apochimetr­i dalla porta diJaffa, il più importante degli otto accessi alla Città Vecchia, ma non entra nel dedalo di vicoli, culla di tre religioni e di una storia millenaria. La tappa breve e articolata (una gara a cronometro individual­e di

9,7 km) sfiora innanzitut­to quella che dal 1948 al 1967, quando Gerusalemm­e era divisa tra israeliani a Ovest e giordani a Est, era la “terradi nessuno”: oggi ospita la ArtistColo­ny,qu artiere di botteghe curiose, specializz­ate in arte sacra. La corsa lambisce poi i luoghi iconici della parte occidental­e della città, quella moderna: dalChords Bridge di Ca latrava, all’hotel

King David, dalla Knesseth (ilParlamen­to), al Museod ’Israele, dove sono esposti anche i Rotoli del Mar Morto, al campus alberato dell’Università di Givat Ram.

2 Haifa - Tel Aviv

La partenza della seconda tappa (167km) è dal luogo più scenografi­co di

Haifa: i giardini che circondano il santuario della dottrina monoteista abramitica Baha’i. Da qui si scorge il grande porto, su cui poggia l’economia della terza città di Israele. Un detto israeliano dice: «Haifa lavora così come Gerusalemm­e prega, e Tel Aviv si diverte». Ma prima di arrivare alla meta finale della tappa, seguendo

il percorso del Giro si può scoprire, a Nord, la città ellenistic­a di Acri (Akko), roccaforte crociata in Terrasanta. E poi, a Sud, le comunità che abitano il monte Carmelo: i drusi, membri di una minoranza di origine musulmana con una cultura da scoprire (è nata drusa anche Amal Alamuddin Clooney), e la coloniadi artistiEin Hod. La colonna di bici toccherà le zone verdeggian­ti presso i vigneti di Zikron Yaakov, voluti dai Rothschild quasi 140 anni fa, che gli israeliani chiamano “la nostra piccolaTos­cana” epoi costeggerà ilmare. Quelleche, afineOttoc­ento, erano le prime colonie del sogno sionista oggi sono sede delle compagnie hi-tech, vera ricchezza del Paese. Merita una sosta, per un tuffo nella storia, Cesarea marittima, città portuale diErode il Grande. Un antipasto prima del piatto forte: laMiami di Israele, TelAviv. LaCittà Bianca, così chiamata per le case in stile Bauhaus, merita un avis itaperlag astronomia, i locali notturni e una passeggiat­a nellazona di Jaffa, antico borgo sul mare, tra case di pietra e luoghi curiosi: la casamuseo dell’artista Ilana Goor e l’atelier Maskit, riedizione del marchio fondato nel 1954 dallamogli­e di MoshaDayan.

3 Da Be’er Sheva a Eilat

La tappa più lunga e impegnativ­a (229 chilometri) parteda Be’er Sheva, porta sul deserto. Attraversa ilNegevfin­oaSud, in un susseguirs­i di canyon e alture rocciose, snodandosi in uno scenario quasi lunare, abitato da ibex, tra funghi di pietra e archi naturali (nello spettacola­re Timna Park). Ai lati della statale 40 si scorgono accampamen­ti di beduini ancora nomadi, le piccole oasi verdi dei kibbutz dove si producono vini e verdure, e le case dei

pionieri di ieri e di oggi. Come Daniele AnatKornme­hl, che vivono in unarou lotte, allevano capre e producono formaggi che vendono nel loro bistrot tra le rocce. Il percorso tocca S de Boker, dove è sepoltolo statista Dav id BenGurion,l ambisce il parco di Avdat, sito archeologi­co con resti di epoca nabatea, romana e bizantina e punto di snodo della via delle spezie, per poi salire fino al MakhteshRa­mon,c rate redi circa 40 km di ampiezza, originatos­i centinaia di migliaia di anni fa, quando il mare che lo occupavasi è ritirato. Una zona spettacola­re da visitare su due ruote, a cavallo o a piedi. L’arrivo della tappa sarà sulMar Rosso, a Eilat: un po’ di blu dopo lo sterminato ocra del deserto.

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