LA SPESA CONSAPEVOLE
UNA GUIDA «ON LINE» PER SCEGLIERE L’OLIO
Dalla Liguria alla Sicilia, alla Sardegna, sono oltre mille gli oli extravergini di oliva (di circa 600 aziende) segnalati nella nuova guida on line realizzata da Slow Food. Per ogni realtà produttiva
viene riportata innanzitutto la varietà di olivo (o cultivar): dalla lavagnina ligure alla coratina pugliese, dalla bosana sarda alla
tonda iblea. Ma anche gli ettolitri prodotti, se le olive sono di proprietà, se l’olio è biologico e i contatti (per una visita in loco o per richiedere l’invio delle bottiglie). A ogni olio sono poi associati vari “bollini di qualità”. Quello del Presidio Slow Food, se è sottoposto a tutela perché si tratta di una produzione artigianale che rischia di scomparire. La chiocciola, se l’azienda interpreta i valori (organolettici, ambientali, sociali) di Slow Food. Grande olio, se è eccellente e aderente al territorio. L’impegno dei piccoli produttori è per la sopravvivenza di un mondo:
sono infatti oltre 530 le cultivar autoctone che popolano gli oliveti d’Italia, oltre 1milione di ettari dalle Prealpi alla Sicilia. Una ricchezza che nessun altro Paese può vantare (la Spagna, primo produttore di olio al mondo, ne ha 183). Non solo: legata all’olivo, si è sviluppata in Italia un’economia fatta di rapporti tra olivicoltori, frantoiani e mercanti, che ha determinato nei secoli la nascita di una civiltà dell’olivo, ancora viva. Su slowfood.it/olio anche una guida al consumo, per interpretare colori, profumi e terminologie specifiche (come spremitura o estrazione a freddo).