«Vi svelo i miei peccati» La svolta sexy della Bianchetti
È IL VOLTO(UNPO’ANGELICO) DIASUAIMMAGINE, MAQUANDO INDOSSAUNABITO DADIVASI TRASFORMA. «HORIFIUTATO400MILAEUROPERUNCALENDARIOOSÉ», RIVELA LA CONDUTTRICE. «PERÒCEDOAL FASCINODELLALINGERIEENONRESISTOA...»
Lorena, dove ha messo la tonaca? Scusi se cominciamo così, ma, vedendola nel programma religioso A Sua im
magine, si rischia di immaginarla un po’ suora. E, invece, ora in alcune foto - come quella che vediamo qui - sembra una star. Una svolta sexy, si può dire? «Diciamo che ho giocato a fare la modella. E poi, si sa, alcuni fotografi fanno magie». LorenaBianchetti, in jeans, camicia e golfino grigio, sorride divertita, lei che guida con piglio garbato il programma di Rai 1, frutto della collaborazione tra l’azienda pubblica e la Cei, la Conferenza episcopale italiana. Di solito si veste in modo sportivo-monacale o seducente? «Dipende dalle situazioni. Per esempio, qualche sera fa sono andata a teatro e ho indossato una tuta rossa, morbida, e sì, anchemolto femminile». Da red carpet. Sogna il cinema? «Veramente, ho ricevuto una bella proposta per un film. Sono stata contattata perché somiglio alla donna che è protagonista della storia». Una santa, un’eroina… «Non posso dire ancora nulla, solo che dovrei interpretare la mamma di un bambino al centro del film, destinato al mercato internazionale. E, poi, in passato sono stata scelta da Spike Lee per la pubblicità di un’auto». Facciamo un gioco, un test in tre domande. La prima: tra la Santa messa del Papa e una serata di gala che cosa preferisce? «Quando vado a messa mi sento leggera, è come partecipare a una festa. Però, potrei anche andare prima a messa e poi alla serata di gala». Trauncardinaleeuncapostruttura Rai, per una cena, chi sceglie? «Di solito vado a cena conmiomarito e con gli amici. Ma se il cardinale o il capostruttura sono amici, sono ben accetti». Tra lingerie seducente e un santino da portare addosso, che cosa l’attira di più? «Beh, i capi intimi carini non mi dispiacciono. Ma sono affezionata anche ai santini. Nel portafoglio ho un’immagine di Giovanni Paolo II
che contiene un lembo di una sua veste. E poi, porto sempre al collo o al polso la medaglietta che ho preso nella Cappella della Madonna della Medaglia miracolosa di Rue du Bac, a Parigi». Il test descrive una ragazza di fede, quasi beata. Come non crederle... Ma non le sono capitate situazioni imbarazzanti, un episodio di molestie? «Mai. Sono stata fortunata. In genere fuggo da chi non mi ispira fiducia». Ma avrà dovuto dire qualche no: a chi, a che cosa? «Ho detto no alla proposta di fare un calendario sexy, con foto in topless. Era il 2005 e mi avrebbero dato 400 mila euro. Mi avrebbero anche fatto comodo quei soldi perché avevo il mutuo, ma ho rifiutato l’offerta. Non è che sono bigotta, ma queste situazioni non mi rappresentano». Il suo programma va in onda tutto l’anno: non le manca l’idea di staccare un po’? Suo mari-
to, Bernardo De Luca, chef con ristorante a Roma, non le dice che lavora troppo? «Lavora tanto pure lui. Ma il suo ristorante è chiuso di lunedì, quando anche io ho il giorno libero. E poi, ogni tanto partiamo. Recentemente siamo andati a Lisbona, in Portogallo». Eal santuariodiFatima. «Purtroppo, non sono riuscita. Ma ci andrò». Ci pensa allamaternità? «Ci stiamo lavorando. Mi piacerebbe, certo. Ma non ho il pensiero fisso della maternità». In passato, quando conduceva varietà come è risultata la più amata dai camionisti. Ora non le capita di sognare uno show da prima serata? «E sì, i camionisti mi avevano definita compagna di viaggio ideale. Qualcuno mi prese anche un po’ in giro, ma essere considerata una persona con cui puoi viaggiare e parlare, è bello. Per il resto, A sua immagine fa servizio pubblico e buoni ascolti e io mi sento realizzata così».
Domenica in,
La Cei pone qualche veto nella realizzazione di «Zero veti. Il nostro è un lavoro di squadra. Ci occupiamo anche di temi sociali, dal lavoro al bullismo. E cerchiamo di avere qualche accortezza: non mostriamo immagini di bambini, evitiamo di parlare di suicidio per sfuggire al rischio dell’emulazione».
A Sua immagine?
Ha conosciuto da vicino Wojtyla, Ratzinger e ora Bergoglio: ci racconti di gesti e parole ricevuti da loro. «Nell’agosto del 2000, conducendo a Roma la Giornata mondiale della gioventù, mi sono trovata di fronte Giovanni Paolo II: io ho pianto per la commozione e lui, vedendomi in lacrime, mi ha abbracciato. Non lo dimenticherò mai. Come non posso scordare lo sguardo dolce e profondo nell’ascolto di Benedetto XVI nello stadio di San Siro, a Milano, in occasione dell’incontro delle famiglie nel 2012. Di Papa Francesco conservo con gratitudine la Benedizione che mi ha mandato per le nozze. E quando gli do la linea per l’Angelus, in A Sua immagine, sento che vivo un gran privilegio». Si sente di dire «sono una donna, non sono una santa», si considera più santa, più peccatrice? «In realtà, mi sento più una guerriera. Essere “maledetti” a volte è più facile. Io mi sento più affascinata dal bene che dal male. Ma mi capita di fare peccati di gola quando non resisto all’amatriciana e alla carbonara». Ci dica un suo segreto, anche profano… «Sto scrivendo un libro per Mondadori, dove racconto storie di giovani con una missione: incoraggiarli a non perdere la speranza e a realizzare i sogni». Ci accontentiamo.