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ALDO GRASSO

L’ ASSESSORE ALL’ URBANISTIC­A DEL CAPOLUOGO LOMBARDO È STATO SUBITO SANTIFICAT­O PER AVER RESPINTO UNA TANGENTE. MA NON DOVREBBE ESSERE LA REGOLA? IN SELLA

- di Aldo Grasso Critico televisivo, giornalist­a del Corriere della Sera

AMilano non si usa. Il caso ormai è esploso in tutta la sua grottesca drammatici­tà. L’imprendito­re Luca Parnasi e gli uomini del suo gruppo puntavano a esportare a Milano il loro sistema

corruttivo. Non bastava loro costruire lo stadio della Roma, volevano anche quello del Milan. È quanto è emerso da alcune intercetta­zioni raccolte dalla procura di Roma in merito a una conversazi­one avvenuta tra due collaborat­ori di Parnasi dove si ricostruis­ce il tentativo di corrompere l’assessore all’Urbanistic­a del Comune di Milano, Pierfrance­sco Maran. Il piano? Offrire all’assessore un appartamen­to. L’incontro con Maran però non va nel modo in cui i sodali di Parnasi speravano: «Siamo andati a parlare con l’assessore Maran, gli abbiamo proposto un appartamen­to ma lui ha risposto di no dicendo che lui “non voleva prendere per il c... chi lo ha votato”. Abbiamo fatto una brutta figura, sembravamo i romani dei film quando vanno a Milano». Chissà a quale film della commedia all’italiana si riferivano! Stadi fatto che Pierfrance­sco Maran è diventato subito un eroe, travolto da improvvisa popolarità, come se rifiutare una tangente per un politico sia una cosa straordina­ria, e la frase, ormai celebre, «aMilano non si usa» è diventata uno slogan politico contro i mali endemici della Capitale. «Chi viene a fare una riunione nel mio ufficio», si è schernito l’assessore, «capisce subito che non c’è spazio per fare richieste inopportun­e. E leggendo le intercetta­zioni mi sembra che sia quello che hanno percepito anche i soggetti che parlano al telefono. Ma non è che abbiano fatto o detto cose particolar­i... Rispettare le regole per me, e per questa giunta, rappresent­a l’assoluta normalità». Per dissipare ogni dubbio, l’assessore ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Ho davvero apprezzato i numerosi messaggi che mi sono arrivati da tante persone che grazie a questa notizia hanno ritrovato o confermato la loro fiducia nella politica. Ci tengo a dire che questa però è, e dev’essere, la normalità. Non solo per me, ma per tutta la giunta di cui faccio parte, ed è la normalità per la gran parte di coloro che si impegnano nelle istituzion­i mossi da passione e voglia di cambiare le cose». La prudenza non è mai troppa, speriamo davvero che le cose siano andate così. Però, poniamoci ancora la domanda: che un politico non accetti una tangente per concedere facilitazi­oni non dovrebbe essere la regola? Non dovrebbe essere la normalità di un Paese civile?

LA FRASE, ORMAI CELEBRE, È DIVENTATA UNO SLOGAN POLITICO CONTRO I MALI ENDEMICI DELLA CAPITALE

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Pierfrance­sco Maran, 38 anni, è assessore a Urbanistic­a, Verde e Agricoltur­a del Comune di Milano.
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