Tanti compiti per le vacanze fanno bene o male?
IN ESTATE TORNA IL DILEMMA DI OGNI GENITORE, SE È MEGLIO OBBLIGARE I FIGLI A STARE SUI LIBRI O CONCEDERE LORO PIÙ TEMPO PER GIOCARE
Secondo una ricerca della Johns Hopkins University di Baltimora, in estate gli studenti perdonofino aduemesi e mezzo delle competenze matematiche e fino a tre mesi delle capacità di lettura apprese nel precedente anno scolastico. Come fare, allora, per conciliare l’allenamento della mente con il piacere e la libertà del“tempo oltre lo studio ”? A mio parere, non è produttivo caricare bambini, preadolescenti e adolescenti di compiti delle vacanze senza valutare quanto invece sia un loro diritto occupare quel tempo giocando, svagandosi, esprimendosi creativamente, come sancito dall’articolo 31 della Convenzione Onu dei Diritti dei Bambini. Ecco alcune considerazioni. Intanto, è necessario che famiglia e scuola organizzino, preventivamente e insieme, il tempo libero dei ragazzi durante le vacanze. Se la scuola funzionasse oltre il tempo del servizio scolastico
tradizionalmente inteso, potrebbero essere attivati, proprio nelle aule, attività culturali, laboratori creativi, corsi di approfondimento e recupero capaci di accogliere e fardivertire i ragazzi anche in estate, soprattutto se i genitori lavorano. In tal modo, le energie deiminori non verrebbero focalizzate sulle attività didattiche dell’ apprendimento strutturato, ma sarebbero rivolte a esperienze capaci di attivare mentalmente i bambini senza che debbano rinunciare a sentirsi liberi e in vacanza. Chesi tratti di ogni ordineegradodi scuola, sarà importante favorire l’amore per cultura e arte, lettura e cinema, danza e attività sportive, spiritualità e filosofia. Così facendo, la scuola diventerebbe davvero “la palestra” per aiutare i ragazzi a scoprire e coltivare liberamente le loro passioni. Quelle passioni che potranno orientare, nel tempo, la loro vita. D’estate come d’inverno!