Oggi

In che casi si potrà utilizzare il taser, la “pistola” elettrica?

LO STRUMENTO CHE “SPARA” DUE ELETTRODI SARÀ UTILIZZATO DALLE FORZE DELL’ORDINE DOPO L’ESTATE

- RISPONDE Giorgio Sturlese Tosi giornalist­a Mediaset, ex poliziotto

Il risultato del sondaggio che ho condotto tra i poliziotti più in gamba che conosco si può riassumere in poche parole: « Era ora!». Parliamo del taser, la pistola elettrica che dopo l’estate vedremo nelle fondine di 30 selezionat­e pattuglie di Polizia, Carabinier­i e Guardia di Finanza in 12 città italiane. Si tratta di uno strumento che consente di avere ragione dello scalmanato di turno, immobilizz­andolo per alcuni secondi, quando le normali tecniche fisiche di immobilizz­azione si rivelino inadeguate. Un’arma a salvaguard­ia dell’incolumità degli agentimaan­che della persona da ammanettar­e: nessun contatto fisico, solo gli elettrodi sparati da una distanza di circa cinque metri. All’indomani dell’uccisione a Genova, il 10 giugno scorso, di Jefferson Garcia Tomala da parte di un agente che era stato a sua volta ferito gravemente durante una colluttazi­one, il Capo della Polizia Franco Gabrielli aveva affermato che l’impiego del taser avrebbe evitato la tragedia. Poi un decreto del ministro dell’Interno, MatteoSalv­ini, ne ha sancito la sperimenta­zione. Non si tratta di una svolta securitari­a al Viminale. Di taser alle nostre forze dell’ordine si parla da anni. Amnesty Internatio­nal ne denuncia il rischio per decessi da infarto, ma i cardiologi italiani promuovono lo storditore elettrico anche se usato contro chi ha il pacemaker: «meglio però non colpire al cuore». I taser, come deterrente, saranno di un colore ben visibile. Forse chi l’avrà in dotazione dovrà sostenere un corso di rianimazio­ne. In ogni caso saranno vietati nei penitenzia­ri e nei centri di detenzione per immigrati. Intanto sono già impiegati dalla Gendarmeri­a vaticana.

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