VITTORIO SGARBI
San Candido, provincia di Bolzano. Vengo a sapere del suo nuovo “Pavillon per la musica”, nome che da solo basterebbe a chiederne la demolizione, mentre scrivo su Edi Rama, l’artista, attuale primoministro dell’Albania, che in qualità di sindaco di Tirana promosse un piano di colorazione urbana oggi ovunque noto. Una coincidenza che non è improvvida. A Tirana, Rama individua
nel grigio il colore del male - della dittatura comunista, della speculazione edilizia - che va debellato dalla città come il peggior nemico. A San Candido, il grigio cacciato da Tirana torna a trionfare su un assurdo bunker che si chiude ermeticamente al resto del mondo, tutto piani squadrati e tagli, costruito non nel posto più desolato che ci sia, come avrebbe meritato, ma al centro dell’altrimenti equilibrata, storica Piazza delMagistrato. Se il gusto è un’intelligenza che misura il livello di una civiltà, a San Candido lo hanno torturato e ucciso con ferocia nazista. C’è da chiedersi come sia stato possibile che nessuno, fra istituzioni locali evidentemente inutili, abbia impedito un simile obbrobrio. Dov’era il Magistrato della piazza? Si nascondeva. Rama, salvali tu.