«I telefonini ci faranno rinunciare al cash »
POSTE ITALIANE: LA SVOLTA ARRIVERÀ CON I PAGAMENTI QUOTIDIANI, COME IL BIGLIETTO DELLA METRO E IL CAFFÈ
La svolta verrà dagli smartphone. Non ha dubbi Walter Pinci, responsabile dei Sistemi incasso e pagamenti di Poste Italiane. «La diffusione dei telefonini in Italia è pari se non superiore a quella in altri Paesi, gli italiani hanno dimestichezza con gli smartphone e tutto quello che è legato al mobile avrà grande sviluppo. Compresi i pagamenti elettronici».
L’Italia è comunque ancora molto legata all’uso del contante… «È vero, il gap rispetto ad altri Paesi simili al nostro per dimensione, livello economico, scolarizzazione e diffusione di prodotti elettronici è ancora molto elevato. Ma è altrettanto vero che stiamo crescendo a doppia cifra sull’utilizzo delle carte di pagamento. Quelle emesse da Poste sono più di 25 milioni».
Da dove viene la diffidenza degli italiani verso lamoneta elettronica? «È un tema culturale: gli italiani sono affezionati al contante, e c’entra anche la grossa incidenza dell’economia sommersa, che si calcola pari al 20% del nostro Pil. Bisognerebbe però fare di più per comunicare i benefici del sistema dei pagamenti elettronici: l’emersione del sommerso, appunto, il maggiore livello di sicurezza e i servizi a valore aggiunto che il contante non dà, per esempio l'App PostePay permette operazioni per trasferire piccole somme tra amici in rubrica telefonica».
Gioca un ruolo pure la paura di indebitarsi? «Forse era vero in passato, e non è un caso che la maggior parte delle carte in Italia siano di debito o prepagate, non accedano quindi a una linea di credito. Ma adesso quasi tutti i tipi di pagamenti elettronici mettono a disposizione sistemi di controllo e di rendicontazione, come la possibilità di tetti di spesa e di avvisi con sms quando si fa un pagamento: il rischio di spendere senza accorgersene non c’è». Lei pensa che davvero si possa andare in giro in Italia senza soldi? «Forse ancora non del tutto. Ma se penso a una giornata tipo di un italiano, a parte il caffè, dalla benzina al posteggio, dal supermercato alla ristorazione, la maggior parte delle spese si può fare con la moneta elettronica. Poste vuole accompagnare i consumatori sui micropagamenti, come per i biglietti della metropolitana di Milano che ora si può pagare con le carte contactless o con i telefonini. Perché i comportamenti cambiano attraverso i piccoli gesti abituali». I piccoli pagamenti, come i mezzi pubblici, interessano anche i giovani: da che età si può usare una carta? «I giovani sonomolto più veloci, e un bambino di 10 anni forse ha già un cellulare. Esistono del resto molte carte prepagate per i minori, come la nostra PostePay. L'età giusta potrebbe essere dai 13 anni».