Compra le azioni e mettile nel cassetto
IL" CASSETTI STA" INVESTE NEL LUNGO PERIODO E GUADAGNA CONI DIVIDENDI DA UTILI. LO SPECULATORE COMPRA E VENDE PER INCASSARE SUBITO. MA ENTRAMBI CORRONO RISCHI
La perseveranza premia. Anche inBorsa dove la figura del cassettista è mediamente vincente rispetto a quella dello speculatore. Chi è il cassettista? È un investitore che acquista azioni di una società considerata solida el emette in un cassetto “dimenticandole” per diversi anni, per poi intascarne puntualmente i dividendi. Tutto l’opposto dello speculatore che fa trading sul mercato, scambia cioè rapidamente azioni per lucrare sulla differenza di prezzo. «Come avviene nei giochi d’azzardo, il trading all’inizio può dare adrenalina, ma alla lunga tende a distruggere soldi», si legge nell’e-book Il cassettista del XXI secolo di Gianpaolo Iuliano. «Del resto, tralasciando i grandi patrimoni di miliardi di dollari, è difficile trovare la figura del risparmiatore che gioca in Borsa persino tra i possessori di patrimoni dal milione di dollari in su». Nella recente storia finanziaria, il successo del cas- settista è consacrato dalla figura di Warren Buffett, finanziere statunitense che ha costruito un’immensa ricchezza ed è oggi nella top five dei cinque uomini più ricchi della Terra. La sua strategia è considerata l’Abc del cassettista: sin dagliAnni 60 Buffett ha infatti sempre puntato su aziende solide, ma a buon mercato, con investimenti di lungo periodo. Certo Buffett ha un fiuto non comune per gli affari e di sicuro non è a digiuno di economia e finanza. Anzi: è un esperto di bilanci capace anche di immaginare le potenzialità dell’azienda su cui decide di investire. Tutto il contrario di George Soros, uno dei pochi finanzieri noto per aver fatto miliardi con le speculazioni internazionali, fra cui anche quella che portò alla svalutazione della lira del 30% nel 1992.
CHE COSA FARE? A questo punto ci si chiede se, nel suo piccolo, un qualsiasi risparmiatore possa tentare di ripercorrere le orme del cassetti sta Buffetto maga rilanciarsi in spericolate attività di trading ispirate a Soros. Entrambe le ipotesi di lavoro sembrano azzardate per una serie di ragioni. Innanzitutto, anche a parità di somme investite, molte cose sono cambiate dai tempi in cui i due finanzieri hanno iniziato a giocare in Borsa. I mercati, per esempio, sono più interconnessi e quindi più complessi da interpretare. Così oggi il battito di ali di una farfallaaWall Street (la Borsa di NewYork) può provocare un uragano nel resto del mondo facendo oscillare le quotazioni delle azioni in tempi ristrettissimi. In secondo luogo, la diffusa possibilità
di effettuare compravendite di titoli via web può spingere il piccolo risparmiatore ad avere reazioni istintive sull’onda di notizie di mercato che fanno andare sue giù il prezzo delle azioni. Infine, per un piccolo risparmiatore è molto difficile farsi un’idea della qualità dei dirigenti di una società. Di conseguenza sarà complesso valutare se l' azienda su cui si sta investendo ha una marcia in più o no. Per non parlare della complessità nelle analisi di bilancio e nelle previsioni di utili indicate in rapporti ad hoc (detti report, spesso disponibili solo apagamento) degliuffici studi delle banche. Inutile dire che scommettere su una grande azienda è di solito meno rischioso che investire in una piccola realtà. Ma questo non basta per mettersi al riparo dai rischi, perché gli elementi da considerare sono tanti e comparare imprese anche di uno stesso settore industriale è roba da professionisti.