di Umberto Brindani
LEMAILDIDUE LETTRICI E QUALCHE RIFLESSIONE SUL CONFORMISMO DI DESTRA E DI SINISTRA
Mi sono arrivate due lettere di critica in qualche modo antitetiche, che esprimono cioè sulla società e su noi stessi due punti di vista diametralmente opposti. Da un lato, la cosa mi fa piacere perché conferma la natura – attenzione, userò un parolone – “ecumenica” del nostro giornale, letto da chi la pensa in un modo ma anche da chi la vede in maniera opposta. Lo dico sempre: noi non abbiamo posizioni preconcette, raccontiamo fatti e a volte li commento cercando di ragionare con la mia testa, senza badare alle convenienze o alle appartenenze. Però le due lettere mi lasciano anche un po’ di amaro in bocca, e spiegherò perché.
La prima mail è di Maria Cristina, che se la prende per come abbiamo intitolato, nel numero scorso, un servizio fotografico sullaMarcuzzi e il marito: «Alessia, perché non spalmi la crema al tuo Paolo?». Scrive la lettrice: « Trovo altamente sessista e ingiusto un titolo del genere. La donna che spalma la crema al suo uomo… Probabilmente è una sottigliezza, ma bisogna partire dal basso per ottenere risultati contro una società maschilista in cui è lecito che gli uomini abbiano uno stipendio più alto delle donne a parità di posizione lavorativa e in cui il numero di femminicidi è in aumento ». E conclude con l’hashtag « # noalmachismo ».
Ora, cara Maria Cristina, quello era un titolo leggero e spiritoso legato al fatto che nelle foto si vede il povero Paolo con sulla schiena la classica striscia rossa di scottatura tipica di chi si mette la crema solare da solo. Sessismo? Machismo? Non scherziamo. Se fosse successo a parti invertite avremmo scritto: «Paolo, perché non spalmi la crema alla tua Alessia?». In realtà la lettera, peraltro civilissima, di Maria Cristina è secondo me rivelatrice del modo di pensare di un certo conformismo di sinistra, per cui al posto di un sorriso divertito subentra un’indignazione esagerata e fuori luogo.
Ma c’è anche il conformismo di destra. Lo testimonia la mail di Valentina, la quale, dopo aver citato alcune mie risposte sul tema migranti e unamia battuta sui 49milioni di euro della Lega che i magistrati stanno cercando, mi manda a dire che a suo avviso avrei « un odio particolare nei confronti di Salvini ». E comunque, fanotare, « lamaggior parte degli italiani la pensa come me ». Già. Ecco, anche qui, il conformismo, il «pensiero unico». Cara Valentina, io non odio proprio nessuno. Anzi, il concetto di «odio» mi è totalmente estraneo, ed è invece preoccupante che venga usata questa categoria per bollare chi esprime pareri non coincidenti con i propri.
Bisognerebbe cominciare a rendersi conto che viviamo in una società complessa e piena di contraddizioni. Occorrerebbe ragionare sui fatti, che quasi sempre sono sfaccettati, e sui problemi, che quasi mai hanno una soluzione univoca e definitiva. Capisco che invece siamolto più facile andare avanti per etichette e per slogan. Odio, sessismo… Buoni e cattivi, buonisti e cattivisti. Tutto bianco o tutto nero, non esiste più la gamma intermedia di grigi. Sono amareggiato perché mi sembra che ci sia un clima di perenne conflitto, di continua contrapposizione, di scarsa o nulla tolleranza. Mi hanno colpito, ad esempio, gli osceni festeggiamenti per il cosiddetto taglio dei vitalizi (che peraltro erano stati già tagliati nel 2012): come si fa a gioire e brindare per la riduzione dell’80 per cento del reddito di alcuni ultranovantenni che hanno avuto la sola «colpa» di esse restati deputati della Repubblica qualche decina diann ifa? C’ è gente chenonha rubato, non si è fatta corrompere, ha dedicato un pezzo della propria vita alla democrazia e poi aveva fatto dei programmi per la vecchiaia. Qualcuno prendeva 4 mila euro lordi, o rane prenderà poco piùdi700. Sono anni che ci battiamo contro i privilegi della Casta, e adesso siamo al settimo cielo perché abbiamo ridotto sul lastrico qualche anziano ex operaio o ex avvocato? Ma che Paese stiamo diventando?