La post@ dei lettori
Caro direttore, sul n. 26 è stata pubblicata una mia lettera che ha suscitato alcune reazioni. Vorrei chiarire che ho chiamato Salvini «eroe» perché è il primo che ha avuto il coraggio di urlare ad alta voce quello che tanta gente osava dire solo a mezza bocca per non essere additato come reprobo dal regime politicamente corretto, e «povero» perché temo che farà una brutta fine, visto l’odio che lo circonda, o, alla meglio, costretto a lasciare il mandato e uscire dalla politica attiva. Vorrei fare una domanda e che una “maglietta rossa” mi rispondesse: ma a voi piace essere circondati da immigrati che rubano, spacciano, si prostituiscono, chiedono l’elemosina, gozzovigliano tutto il giorno a spese nostre, fanno i loro bisogni per strada, coprono di stracci i nostri bei parchi e le nostre strade e dormono per terra? E vi piace pensare che questa situazione si moltiplicherà per mille continuando a farli entrare indiscriminatamente come vorreste voi?
Maria Gloria Mazza Caro direttore, sono d’accordo con Maria Gloria. Salvini «povero»? Aggiungo: povera me, povera Italia, povera Europa e povero mondo. Maria Laura Carraro Caro direttore, molte persone importanti esortano il popolo ad attivarsi a favore deimigranti. Sono politici, scrittori, giornalisti, vescovi, magistrati. Dicono: anche noi italiani siamo stati, e siamo, migranti. Quindi? Possiamo entrare negli altri Paesi senza nemmeno un documento, tanto i Vip locali intercederanno per noi? O piuttosto continueranno a chiamarci macaroni, mangiapasta, mammoni o mafiosi? Talvolta subiamo maltrattamenti, e i nostri Vip dove sono in questi casi?
Maurizio Davioli Caro direttore, i messaggi ansiogeni sulla presunta invasione dei migranti sono dilagati per lungo tempo: ora li vedo con compatimento ma in passatomi sono lasciato coinvolgere. Adesso che i numeri degli sbarchi in Italia sono ormai testa a testa con la Spagna, mi domando se il nuovo governo sarà in grado di affrontare altri problemi. Il problema migranti è ormai il nuovo oppio del popolo italiano, che è diviso tra le fazioni pro e contro immigrazione, i primi con patetiche iniziative come le magliette rosse e i secondi con modi da tifo da stadio
Franco Bassi
Care lettrici e cari lettori, prendendo spunto dall’ultima lettera, quella di Franco Bassi, mi chiedo: per quanto tempo ancora continueremo a indignarci per un’emergenza che non è più tale? E quando cominceremo a renderci conto che le vere emergenze sono altre? In ordine sparso: il prossimo taglio delle pensioni, lo spread che farà alzare i mutui, i conti pubblici a rischio, i posti di lavoro che (secondo l’Inps) andranno perduti...