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Divorzi Le cause dureranno anni di Alice Corti

I VANTAGGI DEL CONIUGE PIÙ DEBOLE. CHI POTRÀ MIGLIORARE LE CONDIZIONI ECHINO. IL BOOM DI CONTENZIOS­I E INDAGINI. IL“NOSTRO” AVVOCATO ADA ODINO CI SPIEGA TUTTO

- Di Alice Corti - foto Fernando Arias/Contrasto

Da quando la Corte diCassazio­ne, a sezioni unite, si è pronunciat­a sulle regole per l’attribuzio­ne dell’assegno di divorzio, i telefoni di tutti gli avvocati hanno iniziato a squillare senza sosta. Solo poco più di un anno fa, la “sentenza Grilli” - così chiamata perché faceva riferiment­o al divorzio tra l’exministro­VittorioGr­illi e Lisa Lowenstein - aveva ribaltato la consuetudi­ne giurisprud­enziale, archiviand­o il parametro del tenore di vita a favore dell’autosuffic­ienza del coniuge. Ora, invece, la sentenza n. 18287 introduce ulteriori parametri per il calcolo dell’assegno di mantenimen­to, tra i quali il contributo del coniuge alla formazione delpatrimo­nio comune e personale, la durata delmatrimo­nio, l’età del richiedent­e. Per fare chiarezza, abbiamo chiesto spiegazion­i all’avvocatoAd­aOdino, esperta diDiritto di Famiglia e deiMinoria­Milano. Avvocato Odino, cosa cambia? «Giudici e avvocati lavorerann­o di più e le cause dureranno anni. Il giudice dovrà fare un’istruttori­amolto accurata per capire in quale modo il coniuge che richiede l’assegno - di solito, lamoglie - abbia cooperato a incrementa­re le disponibil­ità della famiglia, se abbia rinunciato a una attività lavorativa per seguire i figli o per favorire l’altro nella sua carriera. L’assegno non avrà natura assistenzi­ale, ma compensati­va e perequativ­a: nonsaràpiù ancorato al tenore di vita, ma compenserà quello a cui il soggetto “debole” ha rinunciato e tenderà all’equità rispetto all’arricchime­nto del coniuge più “forte”». Si valuterà la durata delle nozze. «È un punto che condivido. Non solo la durata, ma anche l’età del coniuge debole. Ovvio che quando una coppia sceglie che lei starà a casa per seguire i figli e far fare a luiuna bella carriera, e dopo 30 anni i due divorziano, bisogna considerar­e che la donna, magari 60enne, avrà difficoltà a trovare un

lavoro. Se, poi, al disagio economico si aggiunge un problema di salute che nonpermett­e di cercareunl­avoro - per esempio, dopo il divorzio la moglie ha un esauriment­o nervoso - questa sarà una condizione ulteriore per chiedere l’assegno divorzile. Addio invece all’assegno per matrimoni di breve durata». Questa sentenza è retroattiv­a? «Per i divorzi già passati in giudicato, no; non si può chiedere una modifica sulla base di nuove interpreta­zioni della legge. Ma potrebbe capitare che chi non ha avuto un assegno nel periodo di vigenza della sentenza Grilli, chie- da una modifica delle condizioni sostenendo circostanz­e nuove. Vedremo una recrudesce­nza di contenzios­i: per lemogli sarà un’opportunit­à per far valere quello che hanno fatto per la famiglia, per dimostrare di aver rinunciato a un lavoro gratifican­te e remunerati­vo e di essere, quindi, in una condizione economica di non equità. I mariti dovranno dimostrare che le mogli non hanno contribuit­o alla loro carriera o ad accrescere il patrimonio». Come si valuta il contributo dei coniugi? «La Cassazione ha imposto di dover produrre fin dall’inizio la documentaz­ione fiscale e ha attribuito al giudice, che potrà interpella­re la Guardia di Finanza, un potere non ufficioso di indagini. Si cercherann­o documenti che dimostrino le ragioni delle scelte (esempio: lettere di lei che dice a lui di essere felice di aver lasciato il lavoro per stare dietro ai figli). Nellamaggi­oranza dei casi, si andrà per testimoni. Il giudice dovrà fare una “radiografi­a” della coppia e chiamerà amici, familiari e magari anche i figli a dire se è vero che la moglie si occupava della prole, o supportava il marito nell’attività sociale accompagna­ndolo agli eventi di lavoro, o gli aveva curato gli investimen­ti». Quindi nozze meno romantiche. «Bisogna vedere come questa sentenza sarà applicata nei tribunali. Magari tra qualchemes­e verrà approvata una legge che stabilisce principi completame­nte diversi. Oppure, la sentenza potrebbe aprire la strada ai patti prematrimo­niali, che ora in Italia non hanno valore. Nel frattempo, consiglio alle coppie che ancora si amano di dialogare di più e chiarire le cose fin dall’inizio, sapendo quali potrebbero essere le conseguenz­e delle loro scelte; di tenere documentaz­ione, di essere sinceri e chiedersi sempre, non solo all’inizio, se continuano a condivider­e la vita che stanno facendo».

«IL MIO CONSIGLIO ALLE COPPIE? CHIARITE LE COSE FIN DALL’INIZIO»

 ??  ?? TRE CASI CHEHANNOFA­TTONOTIZIA Per Vittorio Grilli e Lisa Lowenstein, la Cassazione eliminò il principio del «tenore di vita», basandosi invece sull’autosuffic­ienza economica: lei fu ritenuta benestante. Per effetto della “sentenza Grilli”, in Appello a Veronica Lario è stato negato l’assegno divorzile da 1,4 milioni mensili da Berlusconi. Dopo la separazion­e, Deborah Roversi spiegò l’importanza del suo contributo all’ex marito, il calciatore Andrea Pirlo. VITTORIO GRILLI LISA LOWENSTEIN
TRE CASI CHEHANNOFA­TTONOTIZIA Per Vittorio Grilli e Lisa Lowenstein, la Cassazione eliminò il principio del «tenore di vita», basandosi invece sull’autosuffic­ienza economica: lei fu ritenuta benestante. Per effetto della “sentenza Grilli”, in Appello a Veronica Lario è stato negato l’assegno divorzile da 1,4 milioni mensili da Berlusconi. Dopo la separazion­e, Deborah Roversi spiegò l’importanza del suo contributo all’ex marito, il calciatore Andrea Pirlo. VITTORIO GRILLI LISA LOWENSTEIN
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SILVIO BERLUSCONI VERONICA LARIO
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ANDREA PIRLO DEBORAH ROVERSI
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