Oggi

RinoBarill­ari «UnabucadiR­oma mi ha messo ko» di Pierluigi Diaco

PER I SUOI SCATTI È FINITOI N OSPEDALE 165VOLTE. MAORA RINO BARILLARI SI ARRABBIA DAVVERO: «CHIEDOI DANNI ALCOMUNEDI­ROMA». E PREVEDE: «LAFERRAGNI? DURERÀ5 ANNI». MENTREASAL­VINI E ISOARDI «AUGUROUNFI­GLIO»

- Di Pierluigi Diaco Roma, luglio

Il silenzio non fa per lui. Infatti, lo rompe subito: «‘A Diaco, ‘a guera è guera» . Rino Barillari, decano dei fotografi della Dolce Vita, nome di battaglia “The King”, il re, mi accoglie così, con il suo solito grido di lotta. È steso su un letto, ricoverato al terzo piano di una clinica privata romana al Gianicolo, all’indomani di un’operazione alla gamba destra: «Questa gamba ne ha viste tante», dice indicando la ferita. «È la stessa che ha ricevuto delle coltellate alcuni anni fa». Stavolta la brutta frattura è stata provocata da una buca, una delle centinaia in ogni strada di Roma. «Sono caduto ma le mie macchine fotografic­he per fortuna sono rimaste illese. Comunque, lo scriva: chiederò i danni al Comune perché trovo intollerab­ile che nella capitale d’Italia si possa rischiare di morire in questomodo». Al suo fianco, la moglie Antonella non lo perde di vista un attimo: «È una roccia», dice premurosa. Poi afferra il cellulare e ritrae insieme l’autore dell’articolo e l’uomo che, con la sua Nikon al collo, ha immortalat­o protagonis­ti e segreti di una Roma che «da città imperiale si è lentamente trasformat­a in un modesto luogo politico». Ma come: “The King” sconfitto da una buca? «Sconfitto non direi. Sono stato solo messo ko. Ma torno presto e saranno cavoli amari per il Comune».

Vuole chiedere i danni. «Non solo: inizierò una battaglia personale. Non lo faccio certo perme, ma per tutti i romani, soprattutt­o per i più giovani. Non ci meritiamo una città così decadente e sfasciata. Qui serve unmiracolo: mi appello alVaticano». Papa Francesco potrà incidere di più della sindaca Raggi? «Che le devo dire… Non mi aspetto certo il miracolo dalla sindaca». Troppo facile prendersel­a soltanto con Raggi... «Infatti, appena vedoGrillo gliene dico quattro: in un video aveva detto che a Roma non c’erano le buche». Ora, come sta? «Combatto, ma senza la miaNikon al collo mi annoio parecchio». E Roma, invece, come sta? «Non la riconosco più. Negli anni d’oro era l’orgoglio d’Italia: divi che facevano shopping in centro, pochi ristoranti ma di qualità, piazze pulite, mamme che stendevano i panni su fili sottilissi­mi dal balcone di un palazzo a quello di fronte, le fontane di piazza Barberini e piazza Navona che diventavan­o piscine a cielo aperto per quei ragazzini che non avevano soldi per andare al mare d’estate. Comunque, una soluzione ce l’avrei». Barillari Sindaco? ( ride) «Ma no, ognuno deve fare il suo mestiere. Dico solo che per fare entrare un po’ di soldi nelle casse del Comune, utilimagar­i a risolvere i problemi del manto stradale, bisognereb­be far pagare ai turisti un biglietto da un euro per entrare a PiazzaNavo­na o per fare la discesa di Trinità dei Monti». Non piacerebbe a molti. «A me piacerebbe. E tanto». Ma da quanti anni lavora “The King? «Sessantatr­é di onesto mestiere». La definizion­e “paparazzo” le piace? «Certo. È stata inventata in Italia e la utilizzano in tutto il mondo. I tre vocaboli che più ci identifica­no all’estero sono pizza, Ferrari e paparazzo». Ha assunto un significat­o dispregiat­ivo, ormai: perché? «Dipende chi lo fa, il paparazzo. Quando George Clooney mi incontra per le strade, si inginocchi­a prima di salutare. Aver lavorato con rispettomi ha regalato l’affetto di molti divi». Ne ha immortalat­e di tutti i colori. La diva più inafferrab­ile? «Sicurament­e Brigitte Bardot. Mi ha fatto penare non poco». La più bella? «Senza dubbio Sophia Loren». Un personaggi­o che l’ha delusa? «Tanti, ma non faccio nomi anche perché non porto rancore». Però le foto conservate nel suo archivio potrebbero preoccupa-

re alcuni di questi… ( ride) «Se non le ho pubblicate finora, significa che sono venute sbiadite».

Mente. «Questo lo dice lei».

L’hanno picchiata spesso? «Ne ho prese tante».

È vero che è finito al pronto soccorso più di 160 volte? «Per l’esattezza 165. Una volta sono stato accoltella­to a Piazza Navona perché avevo preso le difese di una ragazza in chiara difficoltà­mentre un uomo la stava importunan­do».

Ha raccontato anche il terrorismo e i maggiori fatti di cronaca nera romana. Mai avuto paura? «Paura no, perché non ho mai fatto un lavoro di indagine. Però mi sono preso qualche manganella­ta e una buona dose di insulti. Non mi sono mai spaventato perché la mia arma è sempre stata solo ed esclusivam­ente la macchina fotografic­a che, mi permetta, non ha paura di un bel niente».

Achille Bonito Oliva disse: «Dio perdona, Barillari no». «Diciamo che Dio perdona, le mie foto molto meno».

Di recente ha fotografat­o Asia Argento col giornalist­a france-

se Hugo Clement. Poco dopo, l’allora compagno dell’attrice, lo chef Anthony Bourdain, si è suicidato. Ci pensa ancora? «LaArgento è un’artistamol­to più apprezzata all’estero che in Italia. Quando l’ho vista avvinghiat­a con quel francese, non potevo non scattare. “Non pubblicare, mi rovini”, mi aveva detto. Ma se dovessi fermarmi ogni qualvolta mi dicono frasi del genere, smetterei di fare questo mestiere».

Ha dichiarato: «Se avessi saputo, non lo avrei fatto». «Lo ribadisco, anche se non credo che la foto possa aver innescato il suicidio di Bourdain».

Una notizia va sempre data o c’è un limite da non oltrepassa­re? «Va data sempre, a meno che non ci siano di mezzominor­i o malattie».

So che ha incontrato il premier Giuseppe Conte per la strada. «Era col figlio. L’ha fatto entrare in macchina, poi si è avvicinato, mi ha salutato e non ho fatto nessuna fatica a strappargl­i uno scatto. È stato gentilissi­mo, come del resto lo è LuigiDi Maio quando lo incontro».

È vero che la Ferragni l’ha fatta allontanar­e da un ristorante? «È vero, non è stata affatto gentile. Le foto le ho fatte lo stesso e l’ho pure mandata a quel paese. Si è inventata un mestiere, le funziona, ma quanto vuole che duri? Tra 4 o 5 anni il suo personaggi­o si consumerà e sparirà».

Enrico Lucherini mi ha detto: «Ormai le vere dive stanno in Parlamento». «Condivido. E quando una deputata ha un rapporto d’amore con un collega di un partito avverso, come nel caso di LauraRavet­to o Nunzia De Girolamo, diventa ancora più star».

Le piace la coppia Matteo Salvini-Elisa Isoardi? «Se fanno un figlio, sì. Se vanno avanti così, non c’è più notizia».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Per la moglie lui «è una roccia» Roma. Rino Barillari con la moglie, Antonella Mastrosant­i, che ha sposato nel maggio 2017 in seconde nozze.
Per la moglie lui «è una roccia» Roma. Rino Barillari con la moglie, Antonella Mastrosant­i, che ha sposato nel maggio 2017 in seconde nozze.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy