FABIO ROVAZZI
IN TRE GIORNI IL SUO “CORTO” È GIÀ VIRALE. CON LUI, UN ESERCITO DI BI G: D AMOR AN DIA RAMAZZO T TI AD ALBANO. E INTANTO SI PREPARA A UN GRANDE PROGETTO AL CINEMA
Il cantante lancia il suo ultimo tormentone.
Èun fiume in piena, energia pura, entusiasmo allo stato brado. Fabio Rovazzi, classe 1994, è la vera icona pop di questa estate rovente. Da «non cantante», come si definisce, con al suo attivo 11 dischi di platino, a fenomeno mediatico virale grazie al suo nuovo singolo Faccio quello che voglio. Il video di lancio del brano è già un cult in Rete. Oltre noveminuti in cui il ventenne milanese mescola con sapienza l’autoralità musicale al linguaggio cinematografico. Con Faccio quello che voglio Fabio aggiunge un tassello al suo racconto musicale. E lo fa attraverso l’arte della provocazione. Si scaglia contro modelli di riferimento usurati e lancia un messaggio tanto leggero quanto acuto, ironizzando con cinico realismo sulle “voci rubate” all’arte racchiusa in rigidi canoni. Il suo video è la storia di un grido di libertà e anarchia: evolviamoci dai luoghi comuni e ritroviamo il coraggio di essere noi stessi. Con le nostre imprecisioni e i nostri inciampi. Al suo corto hanno preso parte personaggi “di peso”, lontani tra loro sia anagraficamente che artisticamente. A Rovazzi hanno detto sì Al Bano, Morandi, Ramazzotti, Emma, Rita Pavone, Massimo Boldi, Carlo Cracco, Fabio Volo, Flavio Briatore, Roberto Pedicini e Diletta Leotta.
Sarà il nuovo tormentone estivo questo brano. Ne è consapevole? «Non amo troppo l’idea del tormentone agostano. Di ciò che ha una vita limitata. Questo è un progetto diverso, rischioso. Ero consapevole dell’ambizione di questo lavoro. Sono entusiasta che sia partito col piede giusto e che stia piacendo. Mi sono fatto per tre mesi “un mazzo tanto” per poter arrivare a questo risultato. Ho privilegiato la qualità del prodotto. Ho rischiato e ci ho messo la faccia. Provo emozione e orgoglio per come è stato accolto».