Calabria d’autore Dieci racconti, mille sfumature
PER CONOSCERE LUOGHI E STORIE LA VECCHIA RICETTA È ... UN PO’ DI LETTERATURA
Forte, aspra, terra di colori e di calori. Bella e dannata. Passionale nel bene e nel male. Ne volete altri di luoghi comuni? Dieci autori, giovani di autentiche belle speranze ed esperti a vario titolo già più volte pubblicati, provano a descrivere la punta dello Stivale con un proprio, originale, punto di vista. Il luogo, spesso, è un alibi per il racconto. In questa raccolta, invece, difficilmente si possono discostare personaggi e trame dalla ricchezza geografica e umana della regione, uno sfavillio di doti che fa ancor più piangere visto il perdurante sfacelo di ambienti e, talvolta, rapporti sociali. Impossibile elencare le singole storie, che lette insieme si completano e un po’ si scontrano. Senza offesa, ne citiamo tre. La tenera vicenda famigliare che ruota attorno al miraggio della Fata Morgana di Gabriella Kuruvilla. Il toccante macigno di dolori e di affetti mai abbastanza dichiarati, tra fredde stazioni e caldissimi luoghi del cuore, descritto con coraggio da Massimo Laganà (giornalista di Oggi e ideatore dell’opera). E il lungo, godibilissimo ritratto del “piccolo architetto dell’universo” di Gianfrancesco Turano, un piccolo capolavoro di fantasia ben piantata nella cronaca, nelle ambizioni opache, nel gorgo massonico-’ndranghetista che sporca Reggio e la Regione.