Il nostro show? Liturgia e rivoluzione
«ILDNADIMISS ITALIAÈUNICO», SPIEGA. «MAIOEDILETTA SCOMBINEREMOLE CARTE». POI DICE: «MIAMOGLIE GELOSA? HOIMPARATOAFARE ILBRAVO, È UNASERIALKILLER»
Francesco Facchinetti arriva sul set del nostro servizio fotografico a bordo della sua Rolls-Royce. «Questa macchina ha una storia», ci spiega. «Era l’auto preferita di John Lennon, ne possedeva una e l’aveva disegnata tutta, come fosse una Mini. Da fan e grande appassionato di motori, appena ho potuto, ne ho comprato una». Iperattivo, adrenalinico come sempre, Francesco Facchinetti condurrà, per il terzo anno, Miss Italia, stavolta accanto a Diletta Leotta (la finale andrà in onda il 17 settembre su La7). Francesco, cos’ha scoperto di Diletta che non si aspettava? «Non si accontenta di essere bella, studia, è preparata, ci tiene a fare bella figura. Per me, che amo lavorare in squadra, è una figata. In realtà, me l’aspettavo eccome. Le dirò di più. Doveva essere solo una giurata, sono stato io a proporla per la conduzione. È l’unica giovane che sta emergendo in tv, è prorompente ma anche intelligente, un caso quasi unico». Circondato dalle Miss e dalla Leotta, dica la verità: suamoglie Wilma non è gelosa? «Mia moglie è metà brasiliana, me- tà libanese, praticamente una serial killer. Mi ha educato bene, sono un padre di famiglia. Ho imparato a comportarmi in maniera adeguata, come un fratello maggiore». E se sua figlia Mia tra 15 anni volesse partecipare a Miss Italia? «Perché no? La considero un’esperienza forte, propedeutica. I miei genitori da ragazzo mi hanno lasciato libertà totale e io ero un ribelle vero. Farò lo stesso con i miei figli». Come sarà la sua terzaMiss Italia? «Patrizia Mirigliani, la patron del concorso, è più adrenalinica di me. Di Miss Italia manteniamo la liturgia, ha qualcosa di unico nel Dna. Per il resto la rivoluzione continua: abbiamo aperto al mondo dei social network, portato sul palco youtuber che non si erano mai visti in tv, tolto la posa statica da Miss, inserito musiche e balletti contemporanei, facciamo parlare le ragazze. Quest’anno il passo in più è stato chiamare Diletta». Poi cosa le piacerebbe fare in tv? «Sogno di condurre un talk show notturno un po’ folle, prendendo spunto dai late show americani e dalla tv di Renzo Arbore».
Nel frattempo, non ha paura di entrare a gamba tesa nell’attualità, commentando quello che succede senza peli sulla lingua? Sul caso della ragazza seviziata a Parma, ha scritto che ci vorrebbe la pena di morte e ha invocato la giustizia fai- da-te. «Quando non avevo figli, me ne fregavo di quello che succedeva intorno a me. Poi sono diventato padre e ho iniziato a sperare che il mondo possa essere migliorato. Davanti a un fatto come quello di Parma, cosa puoi dire? Iomi sono rotto le scatole. Per lo stesso motivo, sono a favore della legittima difesa. Se un ladro entra in casa mia, il mio primo pensiero è di eliminarlo perché devo difendere la mia famiglia». Altro motivo per cui spesso viene criticato: la sua propensione al lusso. E qui torniamo alla Rolls-Royce… «Solo in Italia guadagnare soldi e poter realizzare i propri sogni è considerato una cosa di cui vergognarsi. Il guaio è che viviamo un momento di stasi, che è peggio della crisi. Siamo immobili, crediamo che tutto sia finito, e invece no, le storie di successo esistono anche da noi. Mi stanno sulle scatole i moralisti, quelli che hanno i milioni in banca e fanno finta di comprarsi i pantaloni al mercato. Per fortuna, i ventenni di oggi sono diversi, non hanno pregiudizi». Tra tv e la sua agenzia di talenti, è impegnatissimo. Quando torna a casa, cos’è che la rilassa? «Parlare con i miei figli. Ogni giorno chiedo: “Cosa avete sognato stanotte?” e li ascolto. I sogni hanno salvato la mia vita e spero sarà così anche per loro».