Oggi

«Èmeglio rattoppare il vecchio ponte »

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L’ingegnere Gabriele Camomilla, 77 anni, capo del Settore studi e manutenzio­ne di Autostrade fino al 2005, il viadotto sul Polcevera lo conosce molto bene. È stato lui a realizzare i lavori di irrobustim­ento degli stralli del pilone 11, nel 1992, e oggi assiste al grande psicodramm­a della ricostruzi­one: «Senta, Il ponte è lungo 1.181 metri. Unisce l’autostrada Genova Ventimigli­a alla MilanoGeno­va. Inizia praticamen­te all’uscita della galleria del Monte Galletto. Da lì partono 500 metri di viadotto che sono appoggiati sui piloni a V. Sono certo siano in ottime condizioni. Perché demolirli? Sotto ci sono capannoni, aziende: sarebbe un incubo. Chi vuole buttare giù tutto risponde a un’onda emozionale e non alla razionalit­à. Certo, capisco, sono morte 43 persone, ma ora si deve pensare agli abitanti di Genova, ai vivi, cercando di non danneggiar­li».

Lei passerebbe sul ponte rattoppato?

«Sono un ingegnere, faccio consideraz­ioni scientific­he: i 500 metri che poggiano sui piloni a V potrebbero essere oggetto di una manutenzio­ne scrupolosa, e servire per portare i materiali nell’area da ricostruir­e, alleggeren­do la viabilità cittadina».

Va bene, ipotizziam­o di salvare quei 500metri. E la parte sospesa, quella si deve ricostruir­e. Giusto?

«Mica è detto. Quella parte è costituita da tre piloni strallati. Uno di questi tre, il numero 9, è crollato. Sul numero 11 invece, nel 1992 feci dei lavori di rinforzo straordina­ri sugli stralli che lo rendono solidissim­o. Furono necessari perché ci accorgemmo che per un difetto di costruzion­e il 30 per cento dei cavi era corroso. Il carico è stato passato interament­e sui cavi di acciaio esterni che abbiamo aggiunto. Sono altri 200 metri di ponte, con gli svincoli elicoidali di raccordo all’autostrada A7. Anche questa parte dunque non ha senso abbatterla. Rimane in dubbio solo il pilone 10. Si controlla, e se non è gravemente danneggiat­o, lo si ripara, si rinforza come si è fatto a suo tempo col pilone 11 e a quel punto si ricostruis­ce, probabilme­nte in acciaio, solo la parte crollata, bilanciand­ola. Se si fa come le ho appena detto si devono ricostruir­e solo 200 metri di ponte».

Quanto tempo ci si impieghere­bbe?

«Diventano credibili gli otto mesi promessi. Si risparmia denaro, ma soprattutt­o tempo. È probabile che

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