Dopo il tunnel, quali saranno le altre gaffe di Danilo Toninelli?
La domanda insinua che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sia davvero quell’imperdonabile, incompetente, maldestro, arrogante, inconsapevole, sguaiato e occhialutissimo figuro che i giornaloni usano descrivere. E questo solo perché ha pronunciato dal suo insediamento una serie infinita di apparenti e rotonde minchiate, tra cui battute che legavano il PonteMorandi crollato al suo parrucchiere, l’idea di buttare nel cesso un progetto gratuito di Renzo Piano e sostituirlo con una struttura dotata di ristoranti e campi giochi, la foto insieme a Vespa e al plastico delle macerie, quindi due macerie, i post Instagram dalle vacanze nel pieno dell’emergenza per lo sbarco della nave Diciotti, una sua immagine con sguardo tendente a infinito per dimostrare quanto è concentrato, l’invenzione di un tunnel per Tir al Brennero eccetera. I soliti media asserviti ai poteri forti (che ricordiamo essere il gruppo Bilderberg, la Trilaterale, Cgil-Cisl-Uil, gli Ipercoop, Soros, i Ringo Boys, il Pd, Mastrota, i cinesi che riparano i vetri degli iPhone, Platinette, Big Pharma, Big Jim, Amazon, i sionisti musulmani, Manuel Agnelli) sostengono che Toninelli sia totalmente inadeguato al suo ruolo, specie dopo che ha promesso nuove gaffe perché lavora 18 ore al giorno «e mia moglie è preoccupata», e che quindi dovrebbe lasciare il posto a qualcuno di più efficace (ad esempioGraziano Del Rio perché è esperto, Oscar Luigi Scalfaro che è esperto, e anche se è morto farebbe meglio, Alessandra Mussolini perché farebbe arrivare i treni in orario, Luca Zaia perché offrirebbe lo spritz, Orietta Berti perché è di area Cinquestelle ma almeno la barca la lascia andare, ma anche – la lista non è esaustiva – Corrado Passera, Tito Boeri, Holer Togni, quello biondo dei Cugini di Campagna, Walter Veltroni, SuorGermana, Topolino, Patrizia De Blanck, il mio dentista, Umberto Brindani). Ed è proprio così.