Oggi

« Miamoglie mi tradì con il duca d’Aosta: mi restituisc­a la casa! »

L’EX MARITO DI KYARA VAN ELLINKHUIZ­EN, AMANTE DELL’EREDE SAVOIA, RIVOLEVA L’ APPARTAMEN­TO CHE LE AVEVA DONATO. MA LA CORTE HA DETTO DINO

- Di Fiamma Tinelli

Einsomma, povero Giuseppe Santopietr­o, dopo 13 anni passati tra carte bollate e Tribunali anche i giudici della Corte di Cassazione gli hanno detto di no: il commercial­ista milanese non potrà riavere indietro la casa che aveva regalato alla moglie Kyara van Ellinkhuiz­en prima che lei lo tradisse con Amedeo d’Aosta. «Quel che è dato è dato», ha decretato, in sintesi, la Suprema Corte. E che il barone Santopietr­o di San Giorgio la Molara si metta il cuore in pace.

LO SCANDALO BLASONATO

Se non la ricordate, la blasonatis­sima vicenda è la seguente: nel 2005 Amedeo d’Aosta, sposato con Silvia Paternò di Spedalotto, perde la testa per Kyara van Ellinkhuiz­en, regista olandese di nobili origini a sua volta sposata col barone Santopietr­o. Gli amanti si frequentan­o per alcuni mesi senza dare nell’occhio, ma la storia finisce su tutti i giornali quando Kyara resta incinta di Ginevra, una bella bimba bionda affetta da sindrome di Down che il duca d’Aosta

riconosce solo dopo la spintarell­a di un test delDna e un discreto battage mediatico a opera della mamma. La duchessa van Ellinkhuiz­en (che si definisce pure matriarca d’Occidente e ama celebrare messa, ma questa è un’altra storia) si precipita infatti dalla stampa, racconta di un test di gravidanza scartato con febbrile eccitazion­e dai due tra i colli della Lunigiana, assicura che Amedeo era così felice della lieta novella da aver stappato lo champagne, che volevano trasferirs­i a Veneziama poi lui è sparito nel nulla, eppure la loro bambina è così bella, eccetera eccetera.

LA MOGLIE HA PERDONATO

Il duca, dal canto suo, replica con un’intervista patinata, seduto tra gli stemmi della sua tenuta di Meliciano al fianco della moglie Silvia: spiega di aver deciso di assumersi le proprie responsabi­lità pensando a cosa avrebbero fatto suo padre, suo nonno, suo zio (sic), e insomma alla fin fine sua moglie l’ha già perdonato, ogni vita che viene al mondo è un dono e la creatura porterà il suo nome, via. Fin qui, la vicenda vip. E Santopietr­o? Vedendo sbandierar­e sui rotocalchi l’affaire tra sua moglie e d’Aosta, comprensib­ilmente, si irrita. Anche perché, sostiene, quella con l’erede Savoia non è la prima relazione extraconiu­gale di Kyara, che pare abbia avuto una liaison anche con Marco Muller, l’ex direttore della Mostra del Cinema di Venezia. E quando Santopietr­o ripensa al fatto che prima di sposare Kyara le aveva pure intestato un bell’appartamen­to in centro a Milano, gli va il sangue alla testa. Così, armato di avvocati, il barone-commercial­ista cita in giudizio l’ormai ex compagna e chiede la revoca della donazione per «ingratitud­ine, disistima e ingiuria verso il donatario» (cioè lui stesso). Il caso viene bocciato in primo grado, ribocciato in Appello e approda, pochi giorni fa, alla Suprema Corte. Che risponde allo stesso modo: l’adulterio non è un’ingiuria, la casa resta a Kyara. Con tanto di beffa: al pagamento delle spese legali, euro 6 mila, dovrà provvedere l’ex marito tradito.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy