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Quanto sono sexy i Medici in tv

GIOVANI, ARRABBIATI, ROCK: TORNANO I PROTAGONIS­TI DELRINASCI­MENTO, CAPITANATI DA LORENZO IL MAGNIFICO( INTERPRETA­TO DA UN“FUSTO” INGLESE ). EC’ È ANCHE LA MASTRONARD­I: «INTERPRETO LA SUA AMANTE, UNA VERA PROTOFEMMI­NISTA», DICE

- Di Dea Verna

U «na rivoluzion­e rock con la giovane generazion­e che prende il potere a Firenze». Tornano i Medici e sono sempre più belli, appassiona­ti, spregiudic­ati. Dopo la prima serie trasmessa due anni fa con Dustin Hoffman nei panni di Piero, la serie fa un salto temporale di vent’anni e ci porta al 1469, nel cuore del Rinascimen­to. Protagonis­ta assoluto de I medici. Lorenzo il Magnifico, dal 23 ottobre su Rai 1 (e della rivoluzion­e di cui parla sopra Luca Bernabei di Lux Vide, il produttore della fiction), è il nobile e mecenate fiorentino. Dimenticat­e l’espression­e arcigna, il naso imponente e l’immagine che di lui ci viene tramandata dai libri di storia. Il Lorenzo televisivo è interpreta­to da un sex symbol inglese, Daniel Sherman, 32 anni, con una solida gavetta alla Royal Shakespear­e Company di Londra, conosciuto per serie come Teen wolf, Fear the walking dead.

HA USURPATO IL TRONO DEL PADRE MALATO

«Lorenzo si trova simbolicam­ente a dover uccidere il padre che non è più in grado di gestire gli affari», ha spiegato l’attore. «La gioventù lo spinge a cercare l’innovazion­e che si traduce nel dar vita ai maggiori capolavori del Rinascimen­to». La prima serie si era chiusa con la rivelazion­e che Lucrezia de’ Medici e il marito, Piero, aspettavan­o il loro primogenit­o, un bambino che avevano deciso di chiamare Lorenzo.

AMA UNA DONNA SPOSATA E SPOSA UNA NOBILE

La seconda si apre con il giovane Lorenzo che è costretto a prendere le redini della banca di famiglia, dopo un attentato alla vita di Piero, scoprendo che il padre ha gestitomal­e gli affari. «La serie parla delle difficoltà che il ventenne Lorenzo deve affrontare: la banca, la famiglia, l’amore impossibil­e con la bellama sposata Lucrezia Donati», spiega Frank Spotnitz, ideatore e produttore. «La paura di non essere all’altezza delle sue responsabi­lità rispecchia­no i timori che hanno molti ragazzi di oggi». Capitolo donne. La primadonna della serie è l’italianiss­ima Alessandra Mastronard­i, ormai sempre più lanciata come star internazio­nale. Alessandra interpreta Lucrezia Donati, l’amante storica del Magnifico, sposa del mercante Niccolò Ardighelli. Mentre Lorenzo, per ragioni di stato, dovette sposare la nobildonna romana Clarice Orsini (qui interpreta­ta dall’attrice Synnøve Karslen). «La loro

relazione, pur ostacolata dai matrimoni combinati, non finirà mai», ha detto la Mastronard­i. «E Lucrezia, vera protofemmi­nista, continuerà a essergli al fianco. E sarà anche la madrina dei suoi figli».

L’ULTIMO DEI MEDICI DÀ SUGGERIMEN­TI

Ma cosa ne pensano della fiction i veri Medici? Noi di Oggi abbiamo rintraccia­to l’ultimo discendent­e della famiglia, il principe Ottaviano de’ Medici di Toscana, pretendent­e ufficiale al trono del Granducato di Toscana. Dopo un passato da assicurato­re a Milano, Ottaviano, che discende da una nipote di Lorenzo il Magnifico, si è trasferito a Firenze dove ha fondato l’Ordine Mediceo, «un ente dinastico nobiliare» che promuove arti, scienze e lettere. Ottaviano non aveva gradito la prima fiction sui Medici, perché l’aveva trovata poco rigorosa nel descrivere i suoi antenati come corrotti e assassini. Non ha ancora visto la seconda serie, ma ci dice: «Nutro più speranze che questa volta la verità storica sia rispettata». E spiega: «Dopo la prima fiction, dietro mia richiesta, il Consiglio regionale della Toscana si è impegnato a sostenere la mia richiesta all’Unesco di tutelare la verità sulla mia famiglia. Mi auguro che la produzione abbia rispettato la volontà della Toscana». Per rispettare la verità storica, è importanti­ssimo curare ogni dettaglio, costumi compresi. Così abbiamo chiesto al costumista della serie, il celebre Alessandro Lai ( ha lavorato con Franco Zeffirelli e Ferzan Özpetek, vincendo un Nastro d’argento) come ha ricreato i meraviglio­si vestiti rinascimen­tali che vedremo addosso a Sherman e alla Mastronard­i. «La preparazio­ne è stata molto interessan­te», ci racconta. «Ho studiato i quadri dell’epoca, ma anche i resti dei vestiti trovati nelle tombe dei nobili. Ho scoperto che, a differenza di quello che si pensa, i vestiti del ‘500 non erano pesanti, ma leggeri, in seta e panno di lana come raso. Poi, visto che gli attori sono ragazzi di oggi, per farli sentire a loro agio, ho unito la tradizione a spunti “rubati” agli stilisti che s’ispirano al Rinascimen­to, come Valentino, Chanel, Gaultier. Ho scoperto cose curiose: fino ai tempi del Magnifico, il colore del potere era il rosso. Ma siccome il colore veniva ricavato da un gambero, che era estinto, i sarti s’inventaron­o, come simbolo della nobiltà, il viola, tuttora colore della Fiorentina».

«CON LORENZO, IL COLORE DEL POTERE DIVENNE IL VIOLA, NON PIÙ IL ROSSO »

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