ALLA SCOPERTA DELLE CREATURE CELESTI Gli angeli ci guidano: lodiceanche il Papa
SONO CONSIDERATI MESSAGGERI DI DIO E CUSTODI DELL’UOMO. E MENTRE IL PONTEFICE LI INDICA COME NOSTRI COMPAGNI D ISTRADA, UNO STUDIOSO SPIEGA PERCHÉ LI AMIAMO, TRA LETTERATURA E DEVOZIONE, TRA PREGHIERA E IL PICCOLO ESORCISMO DI SAN MICHELE
C’è chi li sente accanto e chi distanti, chi ci crede, chi li osserva da lontano, chi scruta nell’invisibile per coglierne la presenza, chi li contempla nell’arte e nella letteratura… E sì, intorno agli angeli c’è gran varietà di atteggiamenti. Ma, certo, sono da sempre presenti nella storia dell’uomo. Per il cattolicesimo, ma anche per l’ebraismo e l’Islam, sono creature di Dio. Dal mondo del sacro, dove sono collocate, spesso scendono in quello terreno, anche attraversando il cinema, la pubblicità, la filosofia, i libri, fino creare un vero e proprio genere letterario, dove, accanto agli studi teologici, esiste una bibliografia fatta di storie personali. Infatti, la visione angelica ha anche un fascino che trascende la religione: è come se il mondo visibile non bastasse più all’uomo contemporaneo. «Oggi s’intercetta un’angeologia intimista ed emozionale», osserva da studioso don Renzo Lavatori, angelologo e demonologo, autore del libro Satana, l’angelo del male, in uscita a novembre con Lindau (una sorta di sequel di quello pubblicato nel 2014, L’angelo, un fascio di luce sul mondo). Nell’interpretazione religiosa, gli angeli uniscono l’uomo e l’infinito. Per la dottrina cattolica, la loro esistenza rappresenta un dogma di fede: sono creature celesti e messaggeri di Dio. La parola angelo, dal greco ánghelos, vuol dire proprio messaggero e ricorre 245 volte nell’Antico Testamento e 175 nel Nuovo Testamento. La presenza degli angeli, quindi, è affermata dalla tradizione cristiana, confermata dalMagistero della Chiesa e presente nella liturgia e nella pietà popolare. Nel Catechismo della Chiesa cattolica se ne parla così: «L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede». E si precisa anche che «ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore».
La devozione verso queste figure celesti è molto sentita: la preghiera Angelo di Dio - invocato come custode e guida - è tra quelle più amate. Per i cattolici, gli angeli sono unamiriade - suddivisi in gerarchie e cori - e quelli chiamati per nome sonoMichele, rappresentato nell’iconografia classica con la spada, Gabriele e Raffaele. «L’arcangeloMichele si è distinto per aver combattuto Lucifero, l’angelo che si è ribellato a Dio», spiega donRenzo sottolineando la caduta nel male della creatura nata buona per volere di Dio e precipitata nel peccato. E aggiunge: «In Europa, a San Michele sono dedicate sette basiliche, che tracciano idealmente, traMont Saint-Michel, in Normandia, e il Santuario delGargano, una sorta di spada, simbolo della lotta contro il maligno. E proprio in nome del Bene, Papa Francesco ha esortato a recitare, durante il rosario in questo mese di ottobre, l’antica preghiera Piccolo esorcismo di San Michele ».
«LA PORTA SUL DIVINO»
Il Papa, durante la messa celebrata a Santa Marta lo scorso 2 ottobre, nel giorno della festa degli Angeli custodi, ha sottolineato che loro ci aiutano a non sbagliare strada, sono bussole per l’umanità. «Il nostroAngelo non solo è con noi, ma vede Dio Padre. È in rapporto con lui. È il ponte quotidiano, dall’ora che ci alziamo all’ora che andiamo a letto, che ci accompagna ed è un legame fra noi e Dio... È la porta quotidiana alla trascendenza... Non dimentichiamo questi compagni di cammino», ha pregato. E don Renzo ricorda anche la devozione di Padre Pio: «Per lui gli angeli custodi erano anche postini: inviava messaggi che arrivavano come in una visione, perché gli angeli non hanno forma umana, appaiono come fasci di luce. Pronti a illuminare. In effetti, gli angeli sono quasi sempre rappresentati con le ali, proprio perché chiamati a mediare tra cielo e terra.