KATE WINSLET, LA STAR DI «TITANIC» Ma come mamma non sono naufragata
«SONO I OCHE PREPARO LE ZUPPE E CHE ACCOMPAGNO I RAGAZZI A SCUOLA, SENO CHE FAMIGLIA SAREMMO ?», DI CELA PROTAGONISTA DEL LEGGENDARIO FILM CON Di CAPRI O. AL CINEMA CONTINUA A FARE IMPRESE. E NELLA VITA È GIÀ AL TERZO FIGLIO DAL TERZO MARITO
Nell’immaginario collettivo Kate Winslet è e sarà sempre la giovane e ribelle Rose del film Titanic; ma, nella realtà, è lontana anni luce dalla romantica ragazza che non dimenticherà mai il suo amore Jack (alias Leo DiCaprio). Kate è al tempo stesso più complicata (ha tre figli concepiti da tre mariti diversi) e più semplice (non è schiava dell’aspetto, anzi: è una strenua paladina del corpo “morbido”). Lavora ininterrottamente, e solo a prendere in considerazione gli ultimi anni è passata daWoody Allen a film girati a 3 mila metri di altezza e 36 gradi sotto zero. A ribadire che lei è unica. Nonha abbandonatole grandi imprese alla Titanic. In uno dei suoi ultimi ruoli, nel film Il domani
tra di noi, il suo coinvolgimento fisico era massimo. Ha girato ad alta quota, sulle aspre Rocky Mountains canadesi, senza controfigure: quanto è stata dura? «Ho aspettato tanto per riavere un’occasione simile. Le condizioni estreme sono proprio quello chemi ha attirato. Sono passati anni dall’ultima volta che ho girato un film che richiedesse così tanta resistenza fisica, ed esserci riuscita a 42 anni con tre figlimi ha dato molta soddisfazione e nuova forza». Cercava conferme? «Non giro mai un film per dimostrare o confermare qualcosa. Per carattere preferisco le situazioni estreme alle scene confortevoli e prevedibili. Se sonoal gelo, meglio: sono una di quelle persone che non hanno problemi con il freddo, ma che non sopportano il caldo. Se nel copione è scritto che un asce nasi svolge in un pomeriggio afoso su una spiaggia di Tahiti sono meno interessata». Lei è attrice, testimonial dimoda e cosmetici, è attiva in diverse organizzazioni, ha tre figli… «Sono innanzitutto unamadre». Ricevuto, ma come riesce a coordinare tutto? «Se le dicessi che districarsi tra mille impegni è una routine, cheuno riesce a organizzarsi, reciterei. Sono una perfezionista intutti i miei impegni e doveri, ma non ci riesco sempre. Certo, cerco di fare del mio meglio. Anche se sono esausta, cerco sempre di non dimenti-
care ilmiomotto: “Resisti, ce la farai”». Ha sicuramente un aiuto. «Certamente. Ma non ho del personale fisso come ci si aspetta dalle persone famose: nessun cuoco, nessun autista e assolutamente nessuno al quale darei la possibilità di controllare o educare i miei figli. Sarei molto infelice se avessi tutto questo personale, nonmi sentirei come un essere normale. Solo perché sono in grado di permettermi del personale non è detto che sia obbligata. Sono convinta che i miei figli l’odierebbero. Voglio che si ricordino, da adulti, delle mie zuppe, che sono stata io ad accompagnarli a scuola e che sono stata sempre io quella che è tornata a prenderli. Altrimenti che famiglia saremmo?». E quando è assente per lavoro? «Ho sempre cercato di ridurre queste assenze alminimo. Senonc’è altromodo, mi informo quotidianamente. E a casa ho una persona impagabile, Ned». È suomarito, EdwardAbel Smith che si fa chiamare N ed Rockn roll. «Lo fadaprimadi conoscerci, per questo non ho potuto impedirglielo. Devo confessare che mi è difficile sentirlo. Abituarmi, lo ammetto, è strano. Ma è Ned che ci deve convivere, non io». E Bear Blaze Winslet, vostro figlio? «Lui porta il mio cognome, era chiaro dall’inizio». Com’è Ned padre, paragonato ai suoi primi due mariti? «Perfetto, soprattutto se si pensa che lui non aveva esperienza come genitore mentre io avevo già due figli in età adolescenziale, dei teenager ribelli. Ma N ed proviene da una famiglia numerosa e forse per questo si è trovato bene. Ci sono delle volte che lo devo spingere fuori casa per avere un po’ di pace». Si dice che se qualcuno ha già un figlio, è facilitato con gli altri. «La nascita di un bambino non è mai una routine. Dopo lanascitadiMia soffrivo di ansie, mentre la nascita di Joe mi ha liberato da tutte le ansie». Ci spieghi. «Mia è nata con un cesareo e io mi
sentivo una perdente. Proprio a me, cui avevano sempre detto che avevo un bacino perfetto per avere figli, per partorire. Ho chiamato Emma Thompson dicendo: “Ho avuto un maledetto taglio cesareo”, e lei non ci poteva credere: “Proprio tu?”. Questomi habuttato ancora più giù. Con Joe ho avuto un parto naturale e mi sono sentitameglio». Vorrebbe altri figli? «No, credochetre figli siano sufficienti. Inoltre sono in un’età in cui una nuova gravidanza è difficile». Che rapporto ha con sua madre? «Un rapporto molto stretto. Mia madre non era vanitosa e io sono uguale a lei. Non ci facevamo troppi pensieri sull’aspetto o su cosa potevano pensare gli altri di noi. Per questo miomodo di pensare devo ringraziaremia madre». Con questo vuole dire che non segue la moda e le tendenze? «Io? Sta scherzando? Non sono neanche unamaniaca dellamanicure e pedicure. Non possiedo neanche un phon. Per queste cose mi manca la pazienza. Il mio motto è “lavati e vai”». Fa qualcosa per fermare l’età? «Non si può e quindi non perdo neanche il tempo di pensarci». Ha 43 anni; non sarebbe tardi. «E allora? Ci si aspetta che noi donne abbiamo sempre in corpo perfetto come se fosse scolpito nel marmo; io voglio bene al mio corpo nonostante i segnidella forzadella gravità. Sono fiera del mio corpo perché ha sopportato tanto. Quando mi guardo allo specchio penso: guarda Kate, questo corpo ha contenuto tre figli. Non male come si è conservato».