FATEVI FURBI CON I SOLDI
Le regole facili per vederli crescere CHIUNQUE PUÒMETTERE DA PARTE UNA PICCOLA FORTUNA. PAROLA DI ANNAMARIA LUSARDI, L’ITALIANA CHE INSEGNA L’EDUCAZIONE FINANZIARIA NEL MONDO :« BASTA SAPERE COME FUNZIONA IL TASSODI INTERESSE COMPOSTO, POI POTETE DORMIRE MENTRE IL VOSTRO DENARO AUMENTA»
Farestegestirei soldi di un’azienda da chi non sa nulla di finanza? Ovviamente, no. Eppure, quando si tratta di noi stessi, non ce ne preoccupiamo. Ma i soldi di un’azienda e quelli delle famiglie seguono le stesse regole, basate su scienza, statistica e buon senso, che non sono difficili né incomprensibili». Annamaria Lusardi, l’italiana con laurea allaBocconi partita nel 1987pergli StatiUniti, undottorato alla Princeton e una vita al Dartmouth College, università nelle campagne del New Hampshire, è la madre dell’alfabetizzazione finanziaria, l’ insegnamento ai “profani” dell’abc di soldi e mercati che per conto dell’Ocse porta in giro per il mondo. Ed è da un anno a capo del Comitato per l’educazione finanziaria del ministero italiano dell’Economia (vedi box qui sotto).
Professoressa, quando ha iniziato a occuparsi di educazione finanziaria?
«Negli anni Duemila, quandoeroall’università di Chicago. Nessuno pensava che fosse un argomento importante, anche se i dati ci raccontavano che la gente sapeva molto poco. Altri professorimi rispondevano che i giocatori di biliardo non sanno di fisica, eppure riescono a mettere la pallina in buca».
E poi?
«Poi è arrivata la crisi finanziaria, tra rendimenti crollati e banche fallite i risparmiatori non hanno colpito la pallina e il disastro ha mostrato che l’ ignoranza finanziaria è un problema non solo del
mondo dei mercati ma di tutta l’ economia. Prendiamo per esempio le pensioni: viviamo più a lungo e questo cambia ogni cosa, perché dobbiamo occuparci di genitori anziani e avere maggiori risorse economiche per più anni. Conoscere la finanza ci permette di dare una risposta a questo cambiamento».
La finanza appare però unmondo distante, adattosolo a chihatanti soldi...
«È un’idea sbagliata. Non mi occupo di finanza perché non ho soldi? Ma proprio perché sono pochi quei soldi devono essere gestiti bene. Ognuno di noi, se mettesse da parte qualcosa ogni anno, potrebbe accumulare una piccola fortuna».
Madadove bisogna partire per capire di finanza?
«Dal tasso di interesse composto: è la legge che spinge imercati, il prezzo dei soldi ed è importantissimo. Se investo 100 euro a un tasso del 10%, dopo un anno avrò guadagnato 10 euro ma al secondo anno il 10% si calcolerà su 110 euro e varrà di più. E poi c’è il tempo, che hanno soprattutto i giovani: mentre voi dormite, il tasso di interesse lavora e i soldi aumentano».
Tutto qui?
«C’ è anche il concetto di diversificazione del rischio: se metto le uova in un solo paniere, capisco bene il pericolo che corro. La stessa cosa è se investo tutti i soldi nella mia impresa o in una sola azione o in un solo fondo: se va male, perdo tutto. Meglio allora mettere una parte dei risparmi in un’azienda di vacanze e un’altraparte in unadiombrelli. E poi, ricordate sempre che non c’ è guadagno facile nella finanza: se qualcuno ci offre un rendimento del 25%, allora il rischio che corriamo è altissimo».
Noi italiani siamo un popolo di risparmiatori, masiamomoltoin basso nella classifica mondiale dell’educazione finanziaria. Ele italiane ancora di più...
«Diciamo che non basta mettere i soldi da parte, bisogna poi farli crescere. Quanto al gap di genere, l’Italia è tra i Paesi con il livello più alto, tre volte la media mondiale, anche tra gli studenti di 15anni. Eppure, iocredoche ilmondo finanziario sia l’ideale per le donne perché ha a che fare con la cura e il benessere, è molto vicino alla salute. Inoltre, le donne sono un grandissimo volano, perché sonosoprattutto loroa occuparsidei figli edei genitori anziani».
A proposi todi figli, a che età si può co-minciare a parlare di soldi ai bambini?
«Quando arriva la fata del dentino. E bisognaparlarne comesi parladi scuola, di salute, di giochi, di sport o di altri interessi. Date loro subito un salvadanaio e diventeranno i banchieri più abili».