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ALESSANDRO GASSMAN

«SE LEO MI DESSE UN NIPOTINO FAREI SALTI DI GIOIA », DICE ALESSANDRO. CHE SPOPOLAI N TV E A TEATRO. EQUI MANDA MESSAGGI AL“RIVALE” GIALLINI, ALLA BOSCHI DE SNUDA, AL GOVERNO. E ALLA MOGLIE SABRINA ,« LAMIA FORTUNA PIÙ GRANDE ». ANCHE SE A VOLTE È UN PO’ L

- Di Alessandro Penna

Il sex symbol a sorpresa dice: «Mi vedo come nonno».

Alessandro Gassmann è al cinema ( Una storia senzanome), in teatro (il suo Fronte del Porto ha debuttato il 18 ottobre), in tv e a fine novembre sarà la voce del cartoon Il Grinch. Insomma, dilaga ovunque eppure c’è della misura, quasi una discrezion­e, in questa onnipresen­za: merito di quella speciale varietà della leggerezza che si chiama “classe”, e che è genetica (l’ha ereditata da papà Vittorio e trasmessa al figlio Leo, che incanta aXFactor: per questo, per non “turbare” quella gara, le domande su di lui non sono ammesse).

I bastardi di Pizzofalco­ne sono partiti col botto, frantumand­o record di ascolti. Contento? «Molto. Anche se non scelgo i progetti in base alla loro possibile riuscita all’auditel. Qui mi ha sedotto la sceneggiat­ura, che è complessa, ma popolare, di semplice fruizione: c’è ilmeccanis­mo del giallo, c’è la storia d’amore, c’èuna squadradi gente “difettata”, che ha sbagliato, e per questo suscita identifica­zione. E poi c’è Napoli, che meritava un ritratto equilibrat­o: è meraviglia e stortura, Chiaia e Scampia». L’aver stracciato il GF Vip le dà un sovrappiù di piacere? «Non godo delle sventure altrui, ma penso che sia un segnale positivo. Significa che la gente ha preferito, a vite reali fuori misura, vite inventate che assomiglia­no di più alla realtà. Quel tipo di programma ha segnato il passo damolti anni. Anche se laBlasi è straordina­ria: è pur sempre la moglie del mio capitano ( Francesco Totti, ndr)».

È più figo il suo ispettore Lojacono o il Rocco Schiavone di Marco Giallini, partito su Rai 2? «Non c’è paragone: Lojacono! Mando però un sincero in bocca al lupo a Schiavone, è una serie chemi piace moltissimo. Non posso tuttavia esimermi dal precisare che Giallini, oltre a essere più anziano e meno dotato di me dal punto di vista fisico, è anche tre centimetri più basso. Ecco, se potesse titolare su questa differenza di statura, credo che renderebbe un buon servizio al giornalism­o». Eppure, quando recitate insieme, sembrate alti uguali. «Perché lui s’infila un rialzetto nelle scarpe. La prossima volta che divideremo il set, glielo farò togliere dalla sarta». Lojacono brilla per coraggio. «E io invece sono un grande “cagasotto”. Adoro i cani, se li conosco: i miei li bacio pure in bocca. Se non li conosco, ne sono terrorizza­to: più volte sono scappato a gambe levate da un chihuahua o un pechinese». Tra le sue occhiaie e quelle della Crescentin­i, i truccatori dei Ba

stardi han fatto gli straordina­ri. «In realtà si sono riposati: cerco di non farmele togliere. C’è gente che ci ha fondato una carriera, sulle occhiaie: la Magnani, BenicioDel Toro... Carolina, che è bellissima e simpatica, senza occhiaie sarebbe meno attraente». Su Instagram ha pubblicato una foto del suo calendario di Max del 2001. «Facciamoci delmale», ha scritto sotto. Eppure non sembra messo male. «Sono un signore che farà 54 anni il prossimo febbraio, e che cerca dimantener­si in forma. La macchina regge, solo che i tagliandi sono più frequenti, i tempi di reazionema­ggiori. A richiesta, però, faccio sempre lamia figura». E se Leo la rendesse nonno? «Sarei felicissim­o. Ben venga un nipotino, anche due: non vedo l’ora». A proposito di calendari: l’ha vista la Boschi su Maxim? «Ne ho letto. È nuda?». No. «È una bellissima ragazza, e può far quello che vuole, ma se la politica riuscisse a recuperare un po’ di sostanza e a sbarazzars­i delle apparenze sarebbe meglio. Se chi la fa pensasse più ai congiuntiv­i che ai tweet e alle dirette Facebook, faremmo un bel passo avanti». La larghezza e la varietà riprodutti­ve di suo padre Vittorio – quattro figli da quattro donne diverse – sono la radice della sua stabilità, della sua monogamia? «La radice della mia monogamia è Sabrina. Finora sono stato fortunato». Finora? «Finché non me caccia de casa ». Ha detto che il segreto della vostra “longevità” è litigare spesso. «L’ultimo bisticcio l’abbiamo avuto quattro giorni fa: io volevo parlare con lei, lei era occupata e si rifiutava categorica­mente di darmi retta. Ha quasi sempre ragione Sabrina, solo che io sono velocissim­o a porgere le scuse mentre la signora è un po’ lenta ad accettarle». Ha lavorato sia con Brizzi sia con Asia Argento, due protagonis­ti del #metoo. «ConBrizzi mi sono trovato bene profession­almente, ma non lo conosco. ConAsia siamo amici.

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Con la Crescentin­i, amore e contrasti
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