Oggi

Barbara d’Urso

«Nessuno mi può fermare»

- di Sabina Donadio

Ha uno strano incedere, Barbara d’Urso, quando entra nel locale dove abbiamo appuntamen­to. Tutti la riconoscon­o e il commento intorno è unanime: «È più bella dal vivo!». Tuta d’ordinanza, sneakers e camicia a quadri, struccata: sembra una ragazzina. Ma qualcosa nel suo modo di camminare mi fa strizzare gli occhi perché sembra di- versa da quella che vediamo in onda ogni giorno sulla rete ammiraglia di Mediaset. Ha l’aria di una che combatte la sua battaglia a suon di ascolti e curve di share (da quando ha una rivale degna di questo nome, a contrastar­la ogni domenica pomeriggio, il gioco si è fatto assai duro), e restare in vetta richiede per la Barbarella nazionale una buona dose di lacrime e sangue. Ma, d’Urso, che c’è che non va? Sembra quasi che lei zoppichi. «Mi sono fatta male alla gamba sinistra, questa estate… Stavo facendo il training per La dottoressa Giò. Tutte lemattinem­i svegliavo alle 6, andavo all’ospedale Fatebenefr­atelli di Roma e seguivo gli interventi che faceva il professor Marco Bonito, il primario di ginecologi­a, per ricordarmi come si sta in una sala operatoria quando

si fa nascere un bambino. Mi vestivo, mi disinfetta­vo, mettevo lamascheri­na e assistevo ai parti: un momento impegnativ­o e faticoso psicologic­amente perché essere presente quando si apre una pancia o un utero non è certamente piacevole, ma l’ho fatto con gioia ed è stato bellissimo. Una mattina però, mentre ero in reparto, sono stata travolta completame­nte da un carrello d’acciaio enorme, alto 2 metri: non oso pensare se al mio posto ci fosse stato un bambino cosa sarebbe successo». Prima di dirmi cosa si è fatta lei, non oso pensare a chi lo spingeva. «Volevano licenziarl­o, poi sospenderl­o, ma io mi sono opposta. Mi è stato strappato un grosso pezzo di tessuto dermico, e purtroppom­algrado gli antibiotic­i la zona si è infettata più volte e non si è rimarginat­a come speravo. Non è solo una questione banalmente estetica, dato che per chi fa il mio lavoro ovviamente un danno permanente non è da poco, ma mi fa malissimo indossare le scarpe col tacco e gli stivaletti, per non parlare dei lacci alla caviglia! Ogni volta che vado in onda devo farmi truccare la cicatrice, che è orribile, e al di là di quello è come se mi sentissi ancora strappare

la pelle. Ma non mi sono comunque mai potuta fermare».

Non poteva starsene buona buona, a letto, come tutte le persone dopo un incidente? «Non era possibile. E oltretutto, in quei pochissimi giorni di vacanza che avevo da trascorrer­e con i miei al mare, non ho potuto manco mettere il piede in acqua: ero costretta a stare all’ombra! Un’estate decisament­e faticosa anche da questo punto di vista».

Ma ci sono mali peggiori e lei lo sa bene… «Siamo passati tutti nei dolori grandi. Io ho perso una mamma da piccola per un male terribile. Ma per chi fa il mio lavoro questo è davvero un grosso disagio. Andare in onda significa anche apparire nel migliore dei modi. A qualsiasi costo». Però c’è da dire che il lavoro le dà grandi soddisfazi­oni. «Il mio è comunque e sempre un bilancio di grande felicità e successo: il 19-20 per cento di share con punte del 22. Tutti dati dimostrabi­li, curve alla mano. Vede, la tv è un ring e io ne ho combattute tante di sfide, anche se non sto facendo certamente un’operazione a cuore aperto».

Lei e Mara Venier pare non siate più vicine come lo eravate prima di essere in competizio­ne… «A Mara volevo bene e Mara, ne sono certa, voleva bene a me. Ma c’è un aspetto umano che non rientra nella sfida profession­ale e che per questo fa male: mi hanno mandato delle foto, perché io non seguo i social, in cui Mara postava sulle sue storie di Instagram i commenti dei miei più grandi odiatori, certi leoni da tastiera che scrivono di me cose orribili, che insultano me, i miei fratelli e i miei figli. Ed è ormai noto che lei vada sul mio profilo e metta i like proprio a certi miei odiatori, l’hanno scritto diversi siti. Non capisco questi gesti. Io non ho nulla contro Mara, continuo a volerle bene e la sfida della domenica non è certo una sfida a livello personale. Che il mio competitor sia Pippo Baudo, Cristina Parodi o Mara, io faccio il mio programma e penso almio pubblico che negli anni continua a restare fedele e a regalarci un grande successo».

Anche domenica scorsa ha vinto Domenica Live. Ma è verov che è stata proprio lei a spi Venier a fare Domenic «Non potevo che spingerla dersi ciò che le era stato t maniera così offensiva, tal le da farla soffrire in un modo chec io non posso certo dimen--

ticare. Le fu fatta un’ingiustizi­a terribile: io c’ero allora e lei lo sa».

Mi sa che se l’è scordato… «È una gara, la nostra, è ovvio. Io parto da 15 metri dietro di lei. Mara non ha ostacoli, io sì: ogni quarto d’ora vado in pubblicità, lei per un’ora la pubblicità non la dà. Lei va in diretta subito dopo il Tg1, che le lascia una platea enorme di pubblico, io no: ho quei punti di share da risalire uno per uno. E nonostante questo porto la curva diCanale 5 dal 10 al 22 per cento, facendola diventare prima rete. Questa non è una cattiveria, badi bene, è sotto gli occhi di tutti. È la differenza fra la tv di Stato e la tv commercial­e, a cui io comunque devo il mio successo. E io ci sto: onori e oneri. Ogni volta che comincio il mio programma so che mi aspetta una grande sfida. Ma resto fedele a me stessa e soprattutt­o almio pubblico. Quelli che mi seguono sanno che sono lì per loro. Per raccontare loro un pezzo di noi».

La sua competitor mostra giustament­e e con orgoglio la sua bella famiglia: perché non lo fa pure lei? «Ho una famiglia stupenda, siamo sei fratelli e abbiamo dolori comuni che riguardano i nostri genitori, dolori che ci hanno sempre tenuti unitissimi. Ci vediamo ogni volta che possiamo, pur vivendo chi in Spagna e chi in Giappone, ma ci amiamo molto tutti. Poi ho due figli di cui sono orgoglio- sissima. Da decine di anni mi viene chiesto di fare foto con i miei familiari e io rifiuto. L’ultima risale al 2001… Questo perché io rispetto la loro riservatez­za, che è la cifra comune dei miei affetti. Pensi che i miei figli non posso nemmeno nominarli in trasmissio­ne o nelle interviste: hanno una loro vita e io la rispetto, come rispetto il lavoro che si sono guadagnati da soli. Ovviamente rispetto anche la scelta delle mie colleghe, quasi tutte tranne me, che condividon­o sui social le foto delle loro famiglie. Io vivo di famiglia nel mio quotidiano lontano dalla tv, amo e sono profondame­nte amata daimiei. Questomi basta e il mio pubblico accetterà di non vederci sui giornali. Tanto mi vede tutti i giorni…».

Le sue “d’Urso interviste” con la cerniera aperta sul cuore sono imbattibil­i. Soprattutt­o i politici di qualsiasi schieramen­to hanno dimostrato di sapersi trovare bene con lei e di preferirla al servizio pubblico perché arriva dritta alla gente: il segreto? «Se io fossi seduta sul divanuccio di casa mia, col caffeuccio, e sentissi parlare un politico, vorrei che mi spiegasse le cose con chiarezza e semplicità, esattament­e in quel modo lì. Perché io sono un cittadino medio e non sono più intelligen­te o meno intelligen­te. Io mi metto nei panni di chi ci guarda e cerco di capirlo per prima io, perché se lo capisco io lo capiscono anche a casa. Se mi annoio io, si annoiano anche a casa».

Ne va fiera, vero? «Ovviamente sì!».

Il successo di Pomeriggio 5 ha portato persino alla nascita di un settimanal­e ispirato al programma… Le mancava solo di invadere le edicole! «Sonomolto orgogliosa che Pomeriggio 5, dopo dieci anni, continui a essere così amato dal pubblico e si confermi leader della sua fascia. Il magazine è un esperiment­o molto ambizioso in cui Mediaset crede fortemente». Ma è vero che rifarà il Grande Fratello?

« È stato uno stra-successo, non per merito mio, con ascolti quasi al 24 per cento di media. E con un cast di sconosciut­i. Abbiamo toccato e sdoganato temi delicati come l’omosessual­ità femminile, parlandone nella maniera più normale possibile. Abbiamo permesso a Bobby Solo e alla figlia di riunirsi dopo 15 anni di incomprens­ioni. Abbiamo ospitato Gina Lollobrigi­da e persino il “Ken umano” che dopo di noi è diventato concorrent­e del Gf in Inghilterr­a. Io sono pop, e il mio Gf sarà sempre pop».

Questo Gf Vip, invece, non riesce a decollare. «Decollerà, decollerà. Ilary è bravissima».

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